
Si è riunita la Rete Solidale del Comune di Fucecchio per iniziare a strutturare il Piano Regolatore Solidale, che si pone l’obiettivo di dare risposte concrete ai cittadini che si trovano in condizioni di difficoltà o fragilità
Per un segmento tutt’altro che irrilevante di famiglie si materializza, ogni giorno che passa, lo spettro di un veloce impoverimento, dettato da un potere d’acquisto che tende inesorabilmente ad assottigliarsi. Lavoratori precari, disoccupati, anziani, donne sole con minori, immigrati. Sono i mille volti dei “nuovi poveri” che, sfiduciati e senza prospettive, si rivolgono alle associazioni chiedendo, per la prima volta nella loro vita, un aiuto concreto per sé stessi e le proprie famiglie. Un fenomeno in crescita nel nostro Paese esul territorio, ormai definito sempre più come strutturale.
La Rete Solidale del Comune di Fucecchio si è riunità nei giorni scorsi per iniziare a strutturare il Piano Regolatore Solidale, che si pone l’obiettivo di dare risposte concrete ai cittadini che si trovano in condizioni di difficoltà o fragilità. La Rete Solidale, nata nel 2024 al fine di offrire il massimo sostegno alle richieste di aiuto, è composta da enti ed associazioni del terzo settore che si impegnano a mettere gratuitamente a disposizione i propri servizi per il sostegno alle fragilità, coordinandosi tra loro così da garantire la migliore risposta alle problematiche che di volta in volta possano emergere. Il Piano Regolatore Sociale, inserito tra gli obiettivi di mandato della giunta guidata dalla sindaca Emma Donnini, rappresenta dunque la modalità con cui la Rete Solidale dovrà operare al fine di fornire risposte complessive, e non settoriali, di fronte alle situazioni di difficoltà. All’incontro, tenutosi nella sala del consiglio comunale, hanno preso parte le associazioni e gli enti che fanno parte della Rete, insieme alla sindaca Emma Donnini e all’assessore alle politiche sociali Emiliano Lazzeretti.
"Si tratta di un obiettivo molto ambizioso – spiega la prima cittadina – ma credo sia necessario dare vita ad un piano operativo strutturato per rispondere in maniera concreta, puntuale ed efficiente alle richieste di aiuto. E per farlo serve una rete coordinata così che i vari soggetti, ognuno con le sue competenze, possano fornire un aiuto totale e non soltanto parziale". La crisi ormai da tempo, infatti, affonda il morso. Ce lo raccontano la contrazioni dei consumi e la precarizzazione delle situazioni di lavoro, facendo emergere anche nuovo categorie di poveri: si tratta di persone che lavorano, occupate ma con un reddito insufficiente.
C. B.