
CASTELFIORENTINO La moderna tecnologia, dall’utilizzo del dna fino all’intelligenza artificiale, ha segnato in maniera marcata l’attuale metodo di condurre le indagini...
CASTELFIORENTINOLa moderna tecnologia, dall’utilizzo del dna fino all’intelligenza artificiale, ha segnato in maniera marcata l’attuale metodo di condurre le indagini giudiziarie. Eppure, anche le più complesse, si fondano sui ragionamenti sviluppati nell’antica Grecia. A sostenerlo è il professore dell’Università di Siena, Emanuele Stolfi (nella foto) nel suo libro "Indizi e indagini in Grecia antica. Attività giudiziarie, storiografia, medicina". Per tutti gli appassionati del lavoro degli inquirenti, ma non solo, l’appuntamento è dunque per domani alle 17.30 al Fondo antico della Biblioteca Vallesiana di Castelfiorentino, dove dopo un’introduzione dell’Assessore alla Cultura di Castelfiorentino, Franco Spina, il volume sarà presentato al pubblico dallo stesso autore in dialogo con il ricercatore di Castelfiorentino, presso l’Università di Bari, Filippo Bonin. Stolfi affronta il paradigma indiziario nell’Atene del V secolo a.C., quando irrompe una nuova razionalità che alla ricerca del ‘vero’ affianca o sovrappone indagini condotte su segni, indizi, prove. Dalla retorica giudiziaria di Antifonte alla tragedia di Sofocle, dalla storiografia di Erodoto e Tucidide, fino alla medicina di Ippocrate, è un’intera cultura che negli stessi decenni delinea modelli di indagine sui metodi e sui fondamenti della conoscenza scientifica, destinati a lunghissima fortuna.