FiPiLi, la rabbia corre veloce. "È tra le peggiori strade d’Italia"

Cento tir sfilano da San Miniato a Empoli contro il pedaggio: "Non si può pagare per avere in cambio le buche"

Empoli, 16 aprile 2023 - "Non volevamo arrivare a questo punto, ma in qualche modo dovevamo far sentire la nostra voce", dice Michele Santoni, presidente Unione Cna Fita Toscana, pochi minuti dopo che il corteo dei mezzi pesanti, che ha invaso la FiPiLi da San Miniato a Empoli Est e ritorno, ha fatto rientro all’Interporto merci. Si spengono i clacson e si accendono i microfoni. "Un pedaggio per una strada in queste condizioni? E’ inaccettabile – aggiunge Santoni – La superstrada è stretta e pericolosa, inadeguata. E per di più un pedaggio riservato ai soli mezzi pesanti per reperire dalle nostre tasche i fondi di gestione di un’opera di utilità pubblica. C’è dell’assurdo in quest’idea della giunta regionale: la nostra protesta non finisce qui, comincia qui, ci batteremo in ogni modo".

(Foto Luca Bongianni)

Cento, tra tir e autobus, ieri mattina si sono dati appuntamento a San Miniato per un corteo lungo un tratto della strada delle buche, dei rallentamenti, dei cantieri fissi, dei tamponamenti e degli incidenti. Del resto fin dall’entrata in servizio del primo tratto – Montelupo-Empoli, inaugurato nel 1970 –, apparve in tutta la sua drammatica evidenza l’inadeguatezza della strada a ricoprire quel ruolo di arteria regionale che molti avevano auspicato. Da allora le cose non sono cambiante poi tanto lungo tutta la "veloce", nonostante i rattoppi.

A protestare è un mondo che sulla strada passa un pezzo importate della propria vita. Che di strada vive e in strada lavora. Michele Volpi arriva da Siena: "Pagare per cosa? per una strada che non ha terza corsia, che non ha servizi, che ha piazzole fatiscenti". Il collega, Lorenzo Pieri, anche lui di Siena, spiega: "Noi le strade le conosciamo tutte o quasi, questa è una delle peggiori d’Italia, delle più pericolose. Di peggio, secondo me, c’è solo la E 45, il Verghereto. Si paga quando si ottiene un servizio in cambio, qui secondo la Regione si dovrebbe pagare solo noi per metterla posto: grave pensare ai soli autotrasportatori, ma sarebbe stato grave anche pensare a tutti i cittadini". Luca Ciurli aggiunge: "Si sa quando si entra e non si sa quando si esce, io la faccio anche quattro volte al giorno questa strada malmessa che poi costerebbe anche soldi". Ma quanti? Si calcola circa 8mila euro l’anno per ogni mezzo pesante. Comunque, prima sia sistemata e poi se ne parla. E’ questa la sostanza della protesta andata in scena ieri per mano di una categoria che è ben disposta a sedersi a un tavolo.

Lo stesso presidente nazionale di Cna Fita, Patrizio Ricci, lo dice a chiare note: "Siamo per il dialogo, ma in qualche modo dovevamo anche affermare la nostra posizione e la nostra contrarietà a un progetto che non è condivisibile; un pedaggio selettivo e discriminatorio che oltre a penalizzare una categoria si preannuncia fallimentare, svantaggioso anche per le imprese che vivono in questo territorio che sono importanti e strategiche; penso al mondo delle pelle, a quello della metalmeccanica".

Cna Fita aveva invitato anche i politici all’Interporto merci. Qualcuno si è presentato. Il consigliere Massimiliano Baldini (Lega) ha partecipato: "Ho portato il nostro sostegno, dicendo no al pedaggio selettivo dei mezzi pesanti sulla FiPiLi - ha detto Baldini - E’ un impegno che la Lega sta già portando avanti nelle commissioni consiliari e che ci vedrà ancora più fermi quando questo provvedimento discriminatorio e vessatorio giungerà nell’aula del consiglio". Presente anche Maurizio Sguanci, consigliere regionale di Italia Viva: "Serve ammodernare, mettere in sicurezza, garantire la manutenzione delle principali arterie della Toscana e colmare il gap infrastrutturale senza pesare sul lavoro, i lavoratori e i cittadini".