GIOVANNI FIORENTINO
Cronaca

Ercole e il Glirarium tornano a casa. Al Museo Civico i reperti restaurati

Sarà possibile vederli durante “Le Notti dell’Archeologia“ e a Sant’Antonio proseguono gli scavi

La campagna di scavi condotta a Montaione ha portato alla luce interessanti oggetti dell’epoca romana: anche un recipiente per allevare i ghiri

La campagna di scavi condotta a Montaione ha portato alla luce interessanti oggetti dell’epoca romana: anche un recipiente per allevare i ghiri

"Ho accolto con profonda soddisfazione la notizia del rientro a Montaione dei reperti dopo l’intervento di restauro condotto dalla Soprintendenza Archeologica. La loro definitiva collocazione all’interno del Museo Civico, dove saranno esposti a partire dal 31 luglio, ha sancito il ritorno sul territorio di due importanti testimonianze storiche locali che vanno ad arricchire la sala museale dedicata allo scavo di Sant’Antonio. E ad incrementare le informazioni sull’insediamento di epoca romana".

Lo ha dichiarato il sindaco Paolo Pomponi, a proposito del ritorno della statuetta di Ercole rinvenuta durante gli scavi archeologici dello scorso anno che sarà esposta insieme al "Glirarium" ritrovato un paio d’anno fa. Come anticipato da La Nazione, i due reperti archeologici saranno mostrati per la prima volta ai visitatori del Museo Civico dopodomani: alle 18,30 nell’ambito delle "Notti dell’Archeologia" ci sarà una visita guidata all’esposizione dei reperti emersi dallo scavo di Sant’Antonio e proprio in quel frangente sarà esposto Ercolino.

La novità è che, accanto al manufatto annunciato lo scorso inverno, troverà posto anche il Glirarium, rinvenuto nel corso della campagna di scavo 2023 negli strati di crollo del cortile interno. Si tratta di un grande contenitore in terracotta munito di fori sulle pareti, di contenitori e di passerelle interne. Caratteristiche che lo hanno identificato come recipiente per l‘allevamento dei ghiri: l‘uso di allevare tali roditori all‘interno di recipienti di terracotta a scopo alimentare è attestato per tutto il periodo romano e la presenza del contenitore tra i reperti ci fornisce informazioni interessanti sugli usi alimentari di quelli che furono gli abitanti del complesso di Sant’Antonio.

Saranno le prossime campagne di scavo, già pianificate ed approvate dall’Associazione Archeologica della Valdelsa Fiorentina, a dare ulteriori risposte: si mirerà a riportare in toto alla luce il peristilio rinvenuto in parte nella precedente campagna partendo dalla parte del sito di Sant’Antonio non ancora analizzato a fondo. Lo scavo, iniziando dalla pulizia del sottobosco, avrà anche il compito di individuare eventuali collegamenti fra gli edifici. Nel 2026 si concluderanno gli scavi nell’area delle terme, focalizzandosi sugli antichi locali del tepidarium e del calidarium. "Ritrovamenti che rappresentano un’opportunità per Montaione, anche in chiave turistica – ha chiosato Pomponi – ed il nostro auspicio è che possano emergere a breve altri reperti".

Giovanni Fiorentino