REDAZIONE EMPOLI

Cipolla e tartufo le vere eccellenze. L’agroalimentare sempre più ricco

Certaldo e Montespertoli consolidano posizioni nella produzione e nei progetti di lancio dei prodotti

Diego Tomasulo, titolare dell’azienda agricola «Il Sole di Nebbiano», a Montespertoli

Diego Tomasulo, titolare dell’azienda agricola «Il Sole di Nebbiano», a Montespertoli

Riflettori puntati su due prodotti di eccellenza del territorio della Valdelsa Fiorentina, a poco più di una settimana dalla celebrazione della Giornata mondiale per la Biodiversità: la cipolla di Certaldo e il tartufo bianco. Una ribalta dovuta, perché la prima ha conquistato il Presidio Slow Food, mentre il secondo è al centro di un progetto pilota finanziato dall’Ue che si propone di rafforzare la biodiversità attraverso la coltivazione del tartufo bianco pregiato e delle coltivazioni complementari.

Il riconoscimento di Slow Food per l’ortaggio già noto ai tempi di Boccaccio è arrivato grazie all’impegno e alla caparbietà di un gruppo di produttori locali, che sono riusciti a ottenerlo grazie alle pratiche virtuose nella coltivazione, che rispecchiano il mandato di Slow Food, organizzazione senza scopo di lucro che si occupa da decenni della tutela e della promozione delle colture autoctone italiane.

Per costituire un Presidio Slow Food, infatti, è necessario mettere a punto un disciplinare produttivo rigoroso, che tutti gli agricoltori aderenti sono tenuti a rispettare. Il disciplinare prevede, per esempio, il divieto di usare i diserbanti, l’utilizzo della pratica della pacciamatura biodegradabile oltre a un insieme di specifici controlli produttivi a tutela del consumatore.

Restando nell’ambito della tutela della biodiversità e della crescita qualitativa delle produzioni agroalimentari nella Valdelsa Fiorentina, si guarda con estremo interesse al progetto “Prima“ (Partnership for Research and Innovation in the Mediterranean Area) che verrà illustrato domani all’azienda agricola Il Sole di Nebbiano a Montespertoli. L’azienda montespertolese è stata scelta quale sede rappresentativa per l’Italia dell’applicazione dei principi del progetto, che si propone di identificare e ottimizzare strategie agro-forestali innovative che “combinino i tartufi, le piante medicinali e aromatiche e quelle adatte alla produzione di polline e miele“. In pratica, si tratta di affiancare la coltivazione delle tartufaie con piante aromatiche, vigneti, alberi da frutto e piante per la produzione di miele; coltivazioni realizzate anche con l’uso di tecnologie innovative come il monitoraggio da remoto, i sensori di umidità e sistemi di irrigazione intelligente. "L’Italia - spiega Diego Tomasulo, titolare dell’azienda agricola montespertolese - sarà il Paese pilota per la sperimentazione della coltivazione del tartufo bianco pregiato e delle sue colture complementari. Negli anni abbiamo messo in atto le varie pratiche agricole e raggiunto importantissimi risultati, tutto reso possibile grazie alla collaborazione con l’Università di Siena, con il Cnr e la Regione, che ha creduto nel progetto e ci ha sostenuto sin dall’inizio".

Fran. Ca.