Pagamenti in contanti: scatta la soglia di mille euro, anche tra parenti. Pesanti multe

La regola vale anche per prestiti e donazioni tra parenti. Limite per gli stranieri a 10mila euro. Previste sanzioni fino a 50mila euro

Pagamento in contanti

Pagamento in contanti

Roma, 8 gennaio 2022 – Con l'arrivo del nuovo anno è sceso il tetto massimo per effettuare pagamenti in contanti: da 2mila a mille euro. La stretta è scattata in base al decreto fiscale del governo Conte-bis che prevedeva il tetto massimo di 2mila euro dal 1 luglio 2020 e, dal 1 gennaio 2022, di mille euro.

Quando si può superare il limite

Sul proprio conto corrente si possono versare o prelevare in contanti anche più di mille euro perché non si tratta di transazione tra due soggetti diversi. Sono inoltre consentite le transazioni in contanti per attività di lavoro autonomo occasionale, come ad esempio i pagamenti ai collaboratori domestici con regolare contratto e i pagamenti in favore della pubblica amministrazione. Per i pagamenti in contanti effettuati da stranieri in Italia il limite è fissato a 15mila euro (ma attività commerciali o turistiche devono darne comunicazione preventiva all'Agenzia delle Entrate).

Quando si rischia la sanzione

Il divieto di transazioni in contanti oltre i 999,99 euro scatta anche in caso di pagamenti frazionati, effettuati per eludere la legge, e di donazioni e prestiti tra parenti. Sono invece consentiti i pagamenti misti, cioè in parte tracciabili (bonifico, carte, ecc) ed in parte no, purché quelli in contanti non superino la soglia dei mille euro.

Le sanzioni

La soglia fissata per il pagamento in contanti deve essere rispettata sia da chi paga sia da chi riceve la somma. Se vengono superati i 1.000 euro, si rischia una sanzione che va da un minimo di 1.000 euro ad un massimo di 50.000 euro. Viene punita anche l'omessa segnalazione con sanzioni che vanno da un minimo di 3.000 ad un massimo di 15.000 euro.