
Rottamazione cartelle
Firenze, 19 giugno 2023 - Il 30 giugno 2023 è il termine ultimo per aderire alla nuova rottamazione delle cartelle, la ‘quater’, che interessa i debiti affidati alla riscossione dal 1 gennaio 2000 al 30 giugno 2022. Secondo quanto dichiarato recentemente dal viceministro dell’Economia Maurizio Leo, è già boom di domande, oltre 2 milioni e 300mila presentate a livello nazionale. In Toscana hanno aderito alla precedente rottamazione, quella del 2019, oltre 100mila contribuenti, il dato più alto in Italia dopo Lazio, Campania e Lombardia.
Il primo vantaggio da considerare nell’aderire alla nuova definizione agevolata è che il debitore dovrà versare poi solo il capitale residuo (senza corrispondere le sanzioni, gli interessi di mora, né l’aggio). Nel caso delle multe stradali, invece, non pagherà gli interessi e l’aggio. Ma quando aderire alla rottamazione conviene davvero? "La cosiddetta rottamazione quater – risponde il commercialista fiorentino Claudio Miceli, esperto in materia - trova il suo maggior appeal nei casi in cui gli importi delle cartelle sono rappresentati in buona parte da sanzioni. Capita infatti spesso che i ruoli siano formati prevalentemente o esclusivamente proprio da sanzioni".
"L’adesione alla rottamazione pertanto porta quasi all’abbattimento totale della cartella: vanno dunque esaminati attentamente i propri debiti per capire la portata del beneficio", sottolinea Miceli. "Un’altra valutazione che dovrà essere effettuata attentamente – prosegue - è la capacità di impegno del contribuente nell’affrontare il pagamento delle rate. La normativa consente infatti la possibilità di spalmare il debito definito in 18 rate, ma si può pagare anche in un’unica soluzione". La prima e la seconda rata sono molto ravvicinate, rispettivamente il 31 ottobre e il 30 novembre 2023, mentre le restanti 16, ripartite nei successivi quattro anni, andranno saldate il 28 febbraio, 31 maggio, 31 luglio e 30 novembre di ciascun anno, a decorrere dal 2024.
"Per capire con precisione quali siano le cartelle definibili – sottolinea ancora Miceli – è bene consultare il ‘Prospetto informativo’ sul sito dell’Agenzia delle Entrate: può essere uno strumento utile per orientarsi sulla scelta delle cartelle definibili, che può anche essere parziale". Ci sono comunque altri vantaggi da valutare. Aderendo alla definizione agevolata le procedure esecutive precedentemente avviate non andranno avanti, salvo che non abbia già avuto luogo il primo incanto con esito positivo (cioè non si sia già svolta la prima asta di beni eventualmente pignorati, conclusa con esito positivo ovvero con la vendita degli stessi). "Infine – conclude Miceli – il contribuente, sempre per i debiti ‘definibili’, non sarà considerato inadempiente ai sensi degli articoli 28-ter e 48-bis del Dpr 602 del 1973 e per il rilascio del documento unico di regolarità contributiva, il cosiddetto Durc".
FOCUS: LE REGOLE
Quando si può aderire e quali debiti non sono condonabili
Prima di presentare la domanda di adesione alla rottamazione quater è bene anche sapere quali sono i debiti che vi rientrano. I carichi sono quelli affidati all’Agente della riscossione nel periodo tra il 1 gennaio 2000 e il 30 giugno 2022 e includono quindi anche le cartelle non ancora notificate, quelle che sono già state rateizzate o sospese o oggetto di una precedente rottamazione, anche se decaduta per il mancato, tardivo, insufficiente versamento di una delle rate.
I carichi affidati dalle casse e enti previdenziali di diritto privato rientrano nella rottamazione quater solo se l’ente, entro il 31 gennaio 2023, ha provveduto ad adottare uno specifico provvedimento, trasmetterlo, sempre entro la stessa data, all’Agenzia delle entrate- Riscossione e pubblicarlo sul proprio sito internet. Quelle che vi rientrano dunque sono Cnpa Forense, cioè la Cassa nazionale di previdenza ed assistenza forense, Enpab, cioè l’ Ente nazionale di previdenza ed assistenza a favore dei biologi, Cnpr, cioè la Cassa ragionieri, l’Enpav, ente nazionale di previdenza ed assistenza dei veterinari e l’Inpgi Giovanni Amendola, cioè l’istituto nazionale di previdenza ed assistenza dei giornalisti italiani. Non rientrano nel beneficio della definizione agevolata tutti quei carichi affidati all’Agente della riscossione prima del 1° gennaio 2000 e dopo il 30 giugno 2022, ma anche i carichi relativi a somme dovute a titolo di recupero degli aiuti di Stato; crediti derivanti da pronunce di condanna della Corte dei conti; multe, ammende e sanzioni pecuniarie dovute a seguito di provvedimenti e sentenze penali di condanna; «risorse proprie tradizionali» dell’Unione europea e l’Iva riscossa all’importazione; le somme affidate dagli enti della fiscalità locale o territoriale per la riscossione a mezzo avvisi di pagamento (i cosiddetti Gia).
IL CASO MUGELLO
La scadenza del 30 giugno vale anche per chi risiede nei territori alluvionati del Mugello? No, per i soggetti con residenza, sede legale o operativa a Firenzuola, Marradi, Palazzuolo sul Senio e Londa i termini della rottamazione quater sono prorogati di tre mesi.
GUAI AI RITARDATARI
Cosa succede se non pago una rata o pago in ritardo? In caso di omesso, insufficiente o tardivo versamento, superiore a 5 giorni, dell’unica rata o di una di quelle in cui è dilazionato il pagamento, la rottamazione decade e i versamenti effet- tuati sono considerati acconto dell’importo totale dovuto.
LE RATE
La norma prevede che, una volta presentata la domanda di adesione alla rottamazione quater siano sospesi, fino alla scadenza della prima o unica rata (31 ottobre 2023) delle somme dovute, gli obblighi di pagamento derivanti da precedenti rateizzazioni di debiti col fisco.