Redditi in Lombardia, la crescita record è finita: arriva l’incubo inflazione

Prima regione per ricchezza pro capite (26.620 euro) nelle dichiarazioni 2022. L’economista: trend cambiato

Redditi dei consiglieri comunali: ecco alcuni dati in più

Redditi dei consiglieri comunali: ecco alcuni dati in più

Milano, 28 aprile 2023 –  Diciannove Comuni sui primi 30 dove risiedono i più ricchi d’Italia sono lombardi. Le fasce di reddito più alte si concentrano a Basiglio, alle porte di Milano: qui la dichiarazione media pro capite nel 2022 è stata di poco inferiore ai 45mila euro, la seconda più alta d’Italia dopo quella record della toscana Lajatico (52mila euro). Quinta è la perla lecchese del lago di Como, Varenna con 38.677 euro seguita da Cusago (Milano) con 37.714 euro, Galliate Lombardo (Varese) con 36.745 euro, Torre d’Isola (Pavia) con 36.690 e Segrate (Milano) con 33.372 euro.

Milano

Undicesima per reddito pro capite in Italia, ma prima tra i grandi centri, è Milano: il milione di contribuenti che l’anno scorso ha compilato la dichiarazione ha una ricchezza media di 33.703,4 euro. Il capoluogo detiene un altro record a livello nazionale. Tra le città è quella che ha visto crescere di più il reddito in un anno: +6,1% (+4,1% al netto dell’inflazione).

Reddito medio

Secondo l’analisi dei dati pubblicati sul sito del Mef (Ministero dell’economia e delle finanze), la Lombardia è la regione con il reddito medio pro capite più alto - 26.620 euro - ed è quella che ha visto crescere di più la ricchezza dei propri residenti: +5,1% in termini nominali, +3,4% al netto dell’inflazione, ovvero tenuto conto dell’aumento del costo della vita.

L’esperto

"Ma questa fotografia – mette in guardia Andrea Monticini, economista e professore di Econometria finanziaria dell’Università Cattolica del Sacro Cuore – descritta nelle dichiarazioni del 2022 racconta quanto accaduto nel 2021. Più che una crescita della ricchezza si tratta di un recupero, di un rimbalzo dopo l’anno del Covid verso valori più vicini allo scenario precedente alla pandemia. L’inflazione era contenuta, ora bisognerà misurare gli effetti sulle ricchezze nel 2023 e soprattutto nel biennio 2024-2025, in un mondo che ha assorbito l’effetto Covid ma che ha vissuto atri due choc in parte intrecciati: la guerra tra Russia e Ucraina e il carovita".

Sondrio fanalino di coda

Lo scenario post-Covid vede un altro capoluogo di provincia tra i primi 30 Comuni con più ricchi: a Monza i 91mila contribuenti hanno dichiarato un reddito pro capite medio di 29.597, secondo solo a quello di Milano. Terza è Bergamo con 29.090, 2 euro, davanti a Pavia che con 27.842,4 euro è tra i quattro capoluoghi con una media più alta di quella regionale. In linea con il dato lombardo si trovano Lecco (26.214,8 euro) e Lodi (26.090,3), mentre le altre sei città denunciano un livello pro capite inferiore: Varese è settima con 25.077,3 euro, davanti a Brescia (24.839,3 euro), Mantova (24.425,8), Cremona (24.418,4) e Como (24.062,1). Ultima è Sondrio con un reddito pro capite di 23.807,1 euro.

«Per il prossimo anno non mi aspetto un crollo dei redditi – dichiara Monticini – perché il 2022 non si è chiuso in recessione. Nella seconda parte dell’anno c’è stato un rallentamento significativo che è proseguito all’inizio del 2023: molto dipende da cosa accadrà nei prossimi mesi. Presumibilmente nelle dichiarazioni di quest’anno ci sarà complessivamente una crescita notevolmente inferiore a quella registrata l’anno scorso, con dati che si riferivano al 2021. Milano può resistere grazie alla capacità attrattiva: l’unico rischio riguarda il mercato immobiliare e l’impatto che il rialzo dei tassi di interesse applicati dalla Bce avrà sul mattone. Ritengo tuttavia che il picco dei prezzi sia stato raggiunto e assisteremo a una discesa. Per le altre province molto dipenderà dalla loro capacità di integrarsi al sistema produttivo che gravita attorno al capoluogo: medicina, chimica, meccanica di precisione e in generale la produzione altamente specializzata è quella che traina la ricchezza. Il turismo è importante, ma residuale".