Pos obbligatori, dal 1 luglio scattano le multe. La situazione in Toscana

Commercianti pronti, ma chiedono abbattimento commissioni e azzeramento costi sotto i 50 euro

Firenze, 27 giugno 2022 – Dal 1 luglio 2022 rischia la multa l'esercente che non accetta il pagamento elettronico, qualsiasi sia l'importo della transazione. Una novità? Non proprio. L'obbligo del Pos per commercianti e professionisti è in vigore dal 1 gennaio 2014. La sanzione sarebbe dovuta entrare in vigore dal 1 gennaio 2023, quindi si tratta solo di un'anticipazione della norma stabilita dal decreto legge 34 del 2022. E' per questo che gli esercenti sono pronti, anche in Toscana. Negli ultimi dieci anni, fa presente Confesercenti, sono stati installati 100mila Pos e in alcuni settori praticamente tutte le imprese, se si escludono alcune piccole attività, hanno oggi questo strumento per consentire i pagamenti senza contanti.

Non mancano però le criticità, per esempio nel caso delle tabaccherie. “I loro margini sui prodotti del Monopolio di Stato – spiega il direttore di Confcommercio Toscana, Franco Marinoni – sono così bassi che rischiano di venire totalmente erosi dal costo delle commissioni bancarie sul transato. E qui sta il punto critico di tutta l’operazione messa in piedi dal Governo per favorire i pagamenti elettronici: non è stata presa alcuna decisione sostanziale sull’abbattimento delle commissioni e dei costi a carico di consumatori e imprese”. “Come Confcommercio – sottolinea Marinoni - abbiamo chiesto a più riprese di prevedere la gratuità dei cosiddetti micropagamenti e di potenziare lo strumento del credito d’imposta sulle commissioni pagate dall’esercente. Puntare asimmetricamente sulle sanzioni non giova affatto ai processi di modernizzazione del sistema dei pagamenti, anzi colpisce i soliti noti: le imprese già gravate da tante difficoltà”.

“Alcune banche – fa presente Nico Gronchi, presidente regionale e vicepresidente vicario nazionale di Confesercenti - fanno ancora oggi pagare il noleggio del Pos o l'accredito della somma sul conto corrente. La vera sfida, per diffondere su larga scala le transazioni elettroniche, è eliminare i costi a carico del commerciante e del consumatore”. “Come Confesercenti – aggiunge Gronchi – abbiamo chiesto a livello nazionale di azzerare i costi per i pagamenti elettronici delle transazioni fino a 50 euro di importo, e non del 25 euro come è previsto attualmente”.