Mutui, i tassi tornano a salire

Unica categoria al riparo dagli aumenti è quella degli under 36. L'importo medio richiesto sfiora i 140mila euro: è il terzo valore più elevato registrato negli ultimi dieci anni

In aumento le richieste di mutui

In aumento le richieste di mutui

Roma, 3 novembre 2021 – Aumentano i prezzi delle materie prime, corre l'inflazione e anche i mutui iniziano a costare di più. Secondo la bussola trimestrale Crif-MutuiSupermarket, l'Irs, l'indice di riferimento per i mutui a tasso fisso, è tornato a crescere, attestandosi ai livelli di maggio 2021. In ottobre si è registrato un aumento di quasi 30 punti base rispetto ad agosto, raggungendo lo 0,56%. Il che provoca effetti sui mutui, con differenze rispetto all'importo richiesto in rapporto al prezzo di acquisto della casa. Ad esempio, la migliore offerta di ottobre, sempre secondo mutuisupermarket.it, prevede per un mutuo richiesto al 50% del valore un Tan dello 0,75% allineato ai prezzi di giugno, ma ben più alto dello 0,32% registrato ad agosto e dello 0,44% registrato a settembre. Per importi fino all’80% la migliore offerta di ottobre prevede un Tan dello 0,80%, quasi 15 punti base in più rispetto ai livelli di giugno e ben più alto dello 0,47% registrato ad agosto, quindi siamo quasi al doppio.

Gli unici ad essere protetti dagli aumenti dei tassi sono i giovani under 36 grazie all'agevolazione a loro rivolta con la garanzia Consap. Per loro, la migliore offerta di ottobre per un mutuo che finanzi oltre l'80% del prezzo di acquisto, prevede un Tan dell’1,15%, cioè solo 10 punti base in più rispetto ad agosto e settembre, e quasi 40 punti base in meno rispetto ai livelli di giugno e luglio. E infatti, come emerge dall'ultimo aggiornamento del baromtro Crif, nel terzo trimestre 2021 le richieste degli under 35, sommando la fascia compresa tra 18 e 24 anni e quella tra 25 e 34, arrivano a incidere per il 33,5% sul totale dei mutui.

Per quanto riguarda invece la durata dei mutui, la classe più richiesta risulta essere quella tra i 16 e i 20 anni, con il 25,8% del totale. Al secondo posto si attesta invece la classe di durata tra i 26 e i 30 anni, che assorbe il 24,5% del totale, mentre i piani di rimborso tra i 21 e i 25 anni spiegano il 24,4% del totale. Nel complesso, circa 8 richieste su 10 prevedono piani di rimborsi superiori ai 15 anni, a conferma della propensione delle famiglie a privilegiare soluzioni che pesino il meno possibile sul bilancio familiare. Cresce, infine, l'importo medio richiesto. Nel terzo trimestre 2021 aumenta di quasi il 6% rispetto allo stesso periodo 2020, attestandosi a 139.426 euro. Si tratta del terzo valore più elevato registrato negli ultimi dieci anni.