PAOLA TOMASSONI
Economia

Dialoghi sul futuro. Imprenditori e famiglie, la lezione dei Menarini: "Umiltà, e sarete giganti"

L’esempio del fondatore Alberto Aleotti al convegno in ateneo a Siena. La figlia Lucia, azionista e nel Cda del Gruppo: "Con noi i manager top"

Donata Medaglini, prorettrice dell’università di Siena, Stefania Auci, Alberto Aleotti (Gruppo Menarini), il rettore Alberto Di Pietra e Lucia Aleotti (Gruppo Menarini)

Siena, 10 novembre 2023 – Parole che arrivano dritte al cuore, cariche di significato, cariche di valori genuini. "Se volete avere successo, siate umili e sarete giganti": la frase è di Sergio Alberto Aleotti e compare al termine di un video che ripercorre la storia del bambino che negli anni ’20 in bici attraversava i campi dell’Emilia: aveva la passione per i numeri e, seguendo un sogno, percorrerà le strade del mondo. Lucia Aleotti, azionista e consigliere di amministrazione del Gruppo Menarini, ieri in Rettorato all’Università di Siena ha raccontato la storia della sua famiglia e di quell’idea di successo che oggi vede la farmaceutica presente in 144 Paesi nel mondo, con 17mila dipendenti e 4 miliardi di fatturato.

Quella della Menarini è una delle due storie di famiglia ripercorse ieri nel primo dei "Dialoghi sul futuro", ciclo di confronti pubblici con protagonisti personaggi della cultura e dell’imprenditoria. "Business family, tra passato e presente" è il primo tema: "Tutte le imprese nascono con una famiglia. Dalla Samsung alla Ferrero, il 90 per cento delle aziende è su iniziativa familiare. Il problema è nella durata, nel capire quando l’idea non è più un successo o al contrario come rinnovarla", inizia così l’intervento di Pino Di Blasio, responsabile della redazione senese de "La Nazione", ideatore con il rettore Roberto Di Pietra e il professor Angelo Riccaboni del ciclo di incontri. Lucia Aleotti porta a testimonianza la storia centenaria della sua famiglia: "Mio fratello ed io abbiamo studiato economia e oggi sediamo nel Cda della Menarini, ma alla guida dell’azienda c’è un amministratore delegato e con lui i manager migliori. Perché questo è l’insegnamento di nostro padre Alberto: ’scegliete intorno a voi i migliori, perché non vi faranno mai ombra, ma vi daranno luce’. E poi diceva ’il talento senza impegno è inutile e sprecato’, ovvero bisogna lavorare tanto e utilizzare al massimo il talento. La Menarini di oggi è cambiata? Direi che è evoluta, ma ben salda sui principi che ci hanno fatto crescere".

Per la seconda storia di "affari di famiglia" l’Università di Siena ha ospitato la professoressa Stefania Auci, autrice dei due romanzi sui Florio, "L’inverno dei leoni" e i "Leoni di Sicilia", da cui è tratta la serie televisiva in programmazione su Disney. Una storia straordinaria del XIX secolo che si intreccia con le guerre del ’900, l’Unità d’Italia, e coincide con l’economia del Sud Italia: "I fratelli Vincenzo e Paolo Florio partirono da Bagnara Calabra – racconta Auci –. Erano ambulanti del mare, commerciavano spezie; scelsero Palermo per la prima bottega. Iniziarono a lavorare i loro prodotti. Quindi l’espansione: in quattro generazioni arrivarono ad avere cantine, tonnare e una compagnia di navigazione. L’ascesa li portò ad essere una delle famiglie più ricche d’Europa. Ma, come sempre, è la persona a fare la differenza: la fortuna certo ha aiutato i Florio, ma Vincenzo prima e Ignazio poi sono stati lungimiranti. Hanno anticipato i tempi, hanno guardato all’estero e rotto col sistema locale. Le due generazioni successive non sono state all’altezza: affari sbagliati, il passo troppo lungo, la perdita di liquidità e il fascismo hanno fatto sì che il patrimonio fosse dilapidato. Sono falliti. La loro storia, degli inizi, è l’esempio di come anche nel Sud ci sia stata imprenditoria e forse, se le cose fossero andate diversamente, il Sud avrebbe un presente diverso. Il fattore umano è stato sottovalutato".