
Firenze, 15 settembre 2023 – Esattamente come il mese scorso, l'inflazione rallenta, ma nel centro Italia si mantiene sopra i livelli della media nazionale, che è del +5,4%. I prezzi al consumo in Liguria si confermano anche ad agosto 2023 i più alti d'Italia, con un'inflazione annua del 6,8% (contro il 7,9% di luglio). Scivola dal secondo al terzo posto l'Umbria, che si colloca dopo il Piemonte e a pari merito della Sardegna. con un'inflazione del 5,9%, dal 6,7% di luglio. Seguono al quarto posto, al 5,8%, Puglia e Toscana, la quale a luglio registrava il +6,5% di inflazione annua. Tra i capoluoghi di regione, province autonome e grandi comuni, si conferma dunque Genova la città più cara d'Italia, con un'inflazione annua del 7,1%, Seconda Perugia, al 6,1%, insieme a Messina e Torino, terza è Livorno al 5,9%, con un'inflazione che supera quella di Milano (5,8%), Venezia (5,7%) e anche di Firenze, al 5,5%.
Meno caro il carrello della spesa
Sospiro di sollievo per i consumatori, che vedono decelerare in maniera più decisa i prezzi dei beni alimentari. Secondo i dati relativi ad agosto 2023 e diffusi dall'ufficio statistica del Comune di Firenze, nel capoluogo toscano il carrello della spesa è sceso dello 0,6% in un mese e si porta al 7,7% annuo, ancora lontano da quel 2% di inflazione al quale vuole tornare al più presto la Bce con il rialzo dei tassi, ma un po' meglio di quando i prezzi dei prodotti alimentari viaggiavano a oltre il +10% annuo. In discesa anche i prezzi per abitazione, acqua, energia e combustibili, che calano rispetto a luglio 2023 dello 0,5% e si portano ad una variazione annua del +2,7%. In particolare, a calare sono soprattutto l’energia elettrica (-0,2% rispetto al mese precedente, -15% in un anno) e il gas (-4,4% rispetto a luglio 2023, -11,8% rispetto ad agosto 2022).
Stangata da 1.700 euro l’anno per le famiglie
“Con l’inflazione a questi livelli le ricadute per ogni famiglia, in termini annui, sono pari ad un aggravio di oltre 1.600 euro l'anno”, fa presente Federconsumatori. Una stangata che nel centro Italia è superiore, con un picco di 2mila euro per le famiglie liguri, e a oltre 1.700 euro per quelle umbre e toscane. “Aumenti drammatici - afferma Federconsumatori – che si aggiungono ai molti subiti dalle famiglie da oltre un anno a questa parte” e che contribuiranno alla stangata autunnale da quasi 3mila euro che dovranno affrontare i cittadini tra spese scuola, bollette, visite mediche, Tari e riscaldamento. A fronte di questo, l'associazione dei consumatori chiede al governo di rendere strutturale “l’alleggerimento del peso del fisco e del cuneo fiscale sui redditi fissi, con la detassazione di stipendi e pensioni, di contrastare “fenomeni speculativi attraverso l’aumento dei poteri di indagine e di sanzione di Mister Prezzi”, di rimodulare l’Iva sui generi di largo consumo, cosa che ”consentirebbe un risparmio di quasi 532 euro annui a famiglia” e di arrivare quanto prima alla riforma delle accise e degli oneri di sistema sui beni energetici e carburanti.