La Toscana fa gola alla Borsa: 152 imprese al top fra le quotabili

A Firenze il numero più alto di aziende quotabili: 56. A seguire Lucca (25) e Pisa (21)

Borsa Italiana (Foto Ansa)

Borsa Italiana (Foto Ansa)

Firenze, 8 aprile 2024 - Moda, lusso e imprese dei settori alimentare e turistico, ma anche concerie, società farmaceutiche e chimiche. Sono 152 le aziende toscane che non avrebbero alcun problema a superare le rigorose prove previste da Borsa italiana per la quotazione nel segmento Euronext Growth (l’ex Aim) riservato alle piccole e medie imprese. A livello nazionale, in quel listino sono appena entrate realtà come Bologna Fiere e l’editore Simone. L’elenco delle top in Toscana è stato stilato dalla Gt Business Consulting, società fiorentina nata per dare sostegno alle imprese e in particolare alle Pmi, analizzando la banca dati di Piazza Affari e operando una selezione ulteriore - rispetto ai criteri standard richiesti per il mercato riservato alle Pmi - in termini di solidità e tradizione. Le imprese selezionate hanno almeno cinque anni di storicità, almeno 2 milioni di patrimonio netto, almeno 25 milioni di fatturato, capitale sociale minimo di un milione di euro e affidabilità molto alta, cioè un credito commerciale creditsafe minimo di 500 mila euro. Per le aziende, essere selezionate da Piazza Affari tra le papabili per l’accesso a Euronext Growth è una certificazione di garanzia ma anche e soprattutto un'opportunità: “Euronext Growth - viene spiegato sul sito di Borsa italiana - è dedicato alle Pmi dinamiche e competitive, in cerca di capitali per finanziare la crescita grazie ad un approccio regolamentare equilibrato, pensato per le esigenze di imprese ambiziose”. Firenze si piazza in cima alle province toscane per numero di imprese potenzialmente quotabili in Borsa: sono 56 le aziende della provincia che potrebbero approdare nel listino. In seconda posizione la provincia di Lucca con 25 imprese quotabili. Subito dopo Pisa con 21 aziende pronte allo sbarco in Piazza Affari. La provincia di Arezzo ne conta invece 15, quella di Prato 14. A Livorno sono 8 le imprese che potrebbero tentare la quotazione in Borsa, a Siena 5, a Pistoia 4, a Massa e Carrara 2, come a Grosseto. “La Toscana – spiegano gli analisti della Gt Business Consulting - si conferma terra di impresa, che sa guardare avanti e innovarsi. Lo testimonia la presenza di aziende importanti in praticamente ogni ambito: non solo quelli tradizionali del lusso, del turismo e dell’alimentare, ma anche della chimica, del green, del settore ingegneristico e delle costruzioni. Quella operata da Piazza Affari è una selezione di altissimo livello: gli investitori mettendo a disposizione i loro capitali e Borsa Italiana deve garantire loro che le società sul mercato abbiano non soltanto una solidità acclarata, ma anche e soprattutto enormi potenzialità di crescita. Da parte delle Pmi, l’accesso al listino è un’occasione unica per fare il salto di qualità, per garantire all’impresa il carburante necessario a farla sviluppare e raggiungere obiettivi sempre più alti”. “Ma essere in possesso dei requisiti per la quotazione in Borsa non basta. Il percorso di accesso richiede esperienza, conoscenza delle dinamiche dei mercati, professionalità che non sempre si trovano all’interno delle Pmi. Si tratta di un tipo di consulenza che i professionisti della Gt Business Consulting sono certamente in grado di offrire”.

Nic.Gra.