Toscana: crescono i depositi sui conti correnti, ma gli investimenti sono fermi

L'allarme della Fisac Cgil Toscana: “Preoccupati per i tassi in rialzo. Urgono risposte dalla politica”

Daniele Quiriconi, segretario regionale Cgil nel settore del credito e assicurazioni

Daniele Quiriconi, segretario regionale Cgil nel settore del credito e assicurazioni

Firenze, 23 agosto 2022 – Famiglie e imprese toscane risparmiano sempre di più, con i depositi sui conti correnti, pronti conto termine e certificati di deposito che segnano un incremento di oltre il 6 per cento tra giugno 2022 e giugno 2021. A dirlo la Fisac Cgil Toscana, che ha elaborato i dati Bankitalia e Abi. Nella nostra regione, dicela sigla sindacale,  tiene la dimensione degli impieghi e del sostegno al sistema delle imprese. A beneficiarne soprattutto l’industria con un +8 per cento sull’anno precedente, stabili i servizi e ancora in calo le costruzioni di circa un punto e mezzo. Per questo settore si prospettano ulteriori difficoltà per le non risolte vicende legate al  Superbonus 110. 

Crescono anche i prestiti alle famiglie di 5 punti percentuali, in linea con la media nazionale. Continuano a rimanere bassi i tassi di interesse sulle operazioni di finanziamento che sono di poco superiori al 2 per cento (contro il 6 per cento e oltre prima della crisi del 2007). I tassi, però, sono evidentemente in rialzo. In un mese sono passati per le imprese dall’1,20 al 1,49 per cento e per le famiglie da 1,92 al 2,05 per cento.

“La preoccupazione che nei prossimi mesi i tassi schizzino verso l’alto in relazione a inflazione, situazione internazionale e ogni altro fattore esogeno è alta”, afferma Daniele Quiriconi, segretario generale della Fisac Cgil Toscana, che spiega: “Da questi elementi si possono trarre alcune indicazioni: l’aumento del risparmio delle famiglie continua in relazione alle incertezze per il futuro, ma la crescita quasi doppia delle immobilizzazioni finanziarie delle imprese evidenzia un perdurare del blocco degli investimenti nonostante le enormi masse di liquidità con garanzie pubbliche riversate dal 2020 su di esse”. “In questo contesto macroeconomico appare difficile immaginare un rilancio dell’economia con ricadute importanti sull’occupazione di qualità in una regione come la Toscana. Anche sulle risposte da dare a questi temi – conclude – dovrebbe incentrarsi la campagna elettorale”.