MONICA PIERACCINI
Economia

Festa dei defunti, stabili le vendite dei fiori. Ma cala la produzione e i prezzi aumentano

Le aziende hanno ridotto la produzione a causa dei rincari, ma la domanda resta alta. Cosa dicono produttori e fiorai

Il fioraio Adamo Pruneti nel suo negozio di Signa

Il fioraio Adamo Pruneti nel suo negozio di Signa

Firenze, 2 novembre 2023 – Il culto dei sepolcri di foscoliana memoria è ormai un ricordo. Da un decennio a questa parte al cimitero per piangere i defunti si va una o due volte l'anno al massimo, e accade soprattutto in provincia, poco nelle città. Rispetto allo scorso anno, nonostante qualche adeguamento dei prezzi dei fiori, le vendite per la festa dei defunti  sono rimaste però tendenzialmente stabili e anche il maltempo non ha avuto un grande impatto, perché gli acquisti sono iniziati in anticipo, dal 25 ottobre. Crisantemi, crisantemina, anthurium e rose, orchidee, ma anche ciclamini i fiori più regalati per omaggiare i propri cari al cimitero.

“Prima – spiega Adamo Pruneti, titolare di Cesarfiori, storico negozio di fiori in via Roma a Signa – si andava al cimitero tutte le domeniche, ora solo per le ricorrenze. Negli ultimi dieci anni la vendita dei fiori per i cimiteri è diminuita, come sono diminuiti i fiori acquistati per i funerali, perché si preferisce il fiore artificiale. Ma è proprio un cambiamento di abitudine, non è, secondo me, per risparmiare”. “Certo – aggiunge – c'è chi compra i fiori nei supermercati, dove si pagano meno, ma sono anche di pessima qualità, oppure direttamente ai chioschi all'ingresso dei cimiteri, perché è più comodo”. “Non mancano, però – sottolinea – coloro che ancora ci tengono, almeno per il 2 novembre, ad acquistare una bella composizione da mettere nella vaschetta sulla tomba del caro defunto”. I costi? La media sono 30-35 euro, ma si parte da un minimo di 25 euro, per arrivare anche a oltre 100 euro, se si scelgono fiori particolari.

“I prezzi – conclude Pruneti – non sono aumentati per la festa dei morti, ma progressivamente, negli ultimi anni”. Questo perché i prezzi all'ingrosso, in particolare negli ultimi cinque anni, sono aumentati del 20-30%. “E' aumentato tutto”, sottolinea Stefano Canovai, presidente di Assofioristi Firenze. “Non solo i fiori, ma i materiali, come carta, nastri, base delle spugne, con rincari fino al 30-40% negli ultimi due anni”.

Le aziende florovivaistiche toscane registrano un incremento medio del 10% dei costi di produzione. Coldiretti Toscana e Affi, l'Associazione nazionale fioristi e floricoltori italiani, sottolineano come l'aumento dei costi riduca la capacità di produzione delle imprese, che devono fare i conti con il costante aumento delle importazioni di fiori dall'estero e anche difendersi dagli attacchi degli insetti alieni come il tripide e la cimice asiatica, favoriti dal caldo fuori stagione, che hanno richiesto sforzi straordinari per contenerli.

“La ricorrenza del 2 novembre è un momento molto importante per le aziende florovivaistiche che vale fino ad un quinto del loro fatturato. – spiegano Coldiretti Toscana e Affi - La coltivazione dei fiori di Ognissanti ha in Toscana, tra Viareggio e Pescia, il suo principale polo produttivo dove vengono coltivati da un centinaio di aziende specializzate 5 milioni di esemplari tra crisantemi e crisantemine che vengono commercializzate proprio in questo periodo e che valgono oltre 3 milioni di euro. La difficoltà a reperire manodopera, l’incidenza dei fattori produttivi che riducono le marginalità dei florovivaisti e la concorrenza sleale selvaggia hanno portato nel corso degli anni ad una progressiva riduzione della produzione toscana, nonostante la domanda superi l’offerta”.