GABRIELE MANFRIN
Economia

Dossier Reselling: comprare e rivendere sneakers e orologi diventa un lavoro per giovani

La Rete in questi anni ha dato impulso a un vero e proprio fenomeno imprenditoriale. La storia di Leonardo Pasquinelli e del suo negozio grossetano amato dai trapper

Dall'alto a sinistra in senso orario: Pasquinelli con l'artista Rhove (quello di "Shackerando"), con alcune delle scarpe che tratta, con la rapper Anna e con alcune scatole di sneakers

Dall'alto a sinistra in senso orario: Pasquinelli con l'artista Rhove (quello di "Shackerando"), con alcune delle scarpe che tratta, con la rapper Anna e con alcune scatole di sneakers

Firenze, 4 settembre 2023 – Sneakers, orologi, fumetti ma anche magliette e arredamento. Tutto ciò che è limitato, esclusivo, può essere “resellato”. O meglio rivenduto. Ma cosa vuol dire esattamente resell? Il fenomeno arriva dall’America ed è in crescita ovunque, Italia compresa.

Consiste nel comprare un prodotto che esce con una tiratura limitata, e rivenderlo a un prezzo maggiorato quando questo non si trova più nei negozi (sia fisici che online).

In poche parole quando è esaurito. Avete presente le file chilometriche quando esce una nuova scarpa o un nuovo orologio? Gli spintoni, le discussioni, le scelte dei negozi di vendere massimo un pezzo a persona? Ecco, queste sono le conseguenze del fenomeno. L’ultima coda, in ordine cronologico, è avvenuta nei giorni scorsi per accaparrarsi un nuovo orologio Swatch

Che ha diversi punti in comune con il mercato azionario: maneggiare i prodotti con lo stesso approccio con cui si maneggerebbero le azioni in borsa; le prendo a un prezzo basso, attendo che il valore aumenti, e poi le rivendo.

Una tendenza nuova certo, ma non nuovissima, che trova la sua massima espressione nel mondo delle sneakers.

Nelle Air Jordan in particolare. Sono passati decenni da quando rivoluzionarono il mercato delle scarpe. Era il 1984 e il brand entrò in scena, cambiando i canoni delle calzature sportive, facendo delle collaborazioni il suo punto di forza.

Travis Scott, Virgil Abloh, Dior e Off White, tra le più importanti. Dal giorno del lancio l’interesse per ogni singolo modello di Jordan è rimasto alto.

Specialmente per quelle più datate. Basti pensare che di recente in Texas un paio del 1985, firmate da Michael Jordan quando era nei Chicago Bulls è andato via per 38 mila dollari. «Nostalgia, nostalgia canaglia» canticchiano in diversi.

Gli Anni Novanta

Gli stessi di quella generazione che le sneakers le comprava per portarle. Per mostrarle agli amici per indossarle mentre faceva due tiri a canestro sentendosi, anche solo per un secondo, un Mvp dell’Nba. Perchè, belle si, bellissime, ma alla fine sono pur sempre scarpe da basket. Ma che negli anni 90 erano molto di più.

Erano un ponte verso l’America, un pezzo scintillante di States ai piedi. C’era chi metteva via la paghetta, chi supplicava i genitori. C’è ancora a chi basta sentirle nominare per farsi brillare gli occhi e recuperare qualche aneddoto adolescenziale. Accanto ai nostalgici, subito dopo, ci sono quelli che si mangiano le mani.

«Se non avessi consumato le mie prime Jordan nei parchetti, le rivenderei per 5k al reselling», la strofa di J Ax dice tutto. E riassume il pensiero di molti. Gli stessi che hanno gettato via le loro sneakers come fossero delle scarpe qualunque.

Altri tempi certo, forse più magici, ma guardando le cifre di vendita delle Jordan degli anni 90 lo sconforto verrebbe a chiunque. Il fenomeno del reselling è comunque diffuso prevalentemente tra i giovani.

Interconnessi e attenti alle mode, immersi nella Rete, hanno cambiato l'approccio al mondo degli oggetti. Creando diverse occasioni di business, e generando negli ultimi anni introiti di milioni e milioni di euro.

Contribuendo anche alla nascita di piattaforme dedicate e di negozi specializzati nella rivendita di capi esclusivi e limitati. Insomma, c'è chi grazie al reselling si è costruito una carriera.

Il reselling come professione

E Leonardo Pasquinelli, proprietario del negozio Icy sneakers, insieme a Gabriele Macrì, è un esempio perfetto. Da sempre un grande appassionato di scarpe, negli anni ha studiato il mercato, fiutando un occasione.

Prima ha aperto uno store digitale che successivamente ha trasformato in realtà, aprendo nella città di Grosseto un negozio fisico. Negozio, che in poco tempo è diventato leader del sud della Regione, rifornendo anche trapper, influencer e personaggi famosi.

Mambo Losco, Capo Plaza, Anna, Rhove, Carolina Stramare, solo alcuni dei nomi celebri che si sono riforniti nello store maremmano. "All'inizio compravo per passione - spiega Pasquinelli - Prendevo le scarpe per indossarle. Poi ho intravisto un mercato che stava crescendo, e mi sono lanciato in questa avventura”.

Avventura che per Pasquinelli ha avuto un successo oltre ogni immaginazione: "Ho creato una società insieme a un altro appassionato di sneakers, Gabriele. Lui è un esperto degli acquisti digitali, e riesce quasi sempre a reperire dei pezzi rari - aggiunge l'imprenditore - Nel 2021 abbiamo aperto il nostro negozio”, conclude.

Estrazioni e aste

Tutto così semplice? Assolutamente no. Bisogna riuscire a reperire le scarpe più richieste, ed essendo limitate non è un'impresa facile. "Esistono le aste e le estrazioni organizzate dai brand, queste ti danno un diritto di prelazione - rilancia Leonardo - Ma vincerle non è così scontato”.

E infatti quello che serve in questo mondo è una rete ramificata di contatti affidabili. E' qui che entra in gioco la figura dell'intermediario. “I negozi come il nostro si appoggiano molto alle proprie conoscenze. Quando esce un paio di scarpe in edizione limitata c'è sempre qualcuno che ne compra diverse, consapevole che ci sia un mercato. Noi li contattiamo (o viceversa) e cerchiamo di concordare un prezzo”, spiega.

E’ qui che si capisce che dietro a questo mondo c’è una comunità. Fatta di relazioni, fiducia e contatti. Reperire dei pezzi rari, è fondamentale per guadagnare. Infatti ci sono scarpe che una volta terminata la vendita ufficiale possono anche decuplicare il proprio valore.

Le leggendarie Air Jordan ne sono un esempio: «Un pezzo Jordan è molto ricercato, specialmente quando si parla di collaborazioni. Sia con le celebrità e le Nike per Travis Scott ne sono un esempio, sia con altri brand come testimoniano Nike per Off White o Nike per Dior. Le seconde arrivano anche a 10mila euro, e noi in negozio le abbiamo».

Gli altri modelli

Oltre alle Jordan, anche le Dunk e le Yeezy hanno un buon mercato. E infatti Pasquinelli e Macrì ne hanno il negozio pieno. Ma anche Supreme, nell’abbigliamento. Ma come ricordato da Pasquinelli, è l'unicità e la limitatezza a dettarne il successo, nonostante ogni cliente abbia dei gusti diversi: "In negozio acquistano prevalentemente i giovani, ma non è raro imbattersi in qualche adulto. Le Nike attirano un po' tutti, dal ragazzino al padre che lo ha accompagnato. Dall’universitaria alla liceale. Il mercato è eterogeneo”, conclude l'imprenditore che ha già in programma altre aperture del suo store insieme al suo socio. Un settore nuovo, insomma ma che lentamente si sta affermando. Che è già tra noi da anni e che non ha intenzione di rallentare.