Spiagge e Milleproroghe: "Non sono risorsa scarsa"

Balneari: senza i decreti attuativi le amministrazioni non possono fare nulla. Del Dotto (Pd) dà ragione al governo Meloni: "Le proroghe sono un rebus"

Il nodo spiagge persiste. Intanto ci si prepara alla nuova stagione dopo il boom 2022

Il nodo spiagge persiste. Intanto ci si prepara alla nuova stagione dopo il boom 2022

Versilia, 12 marzo 2023 - Questa perla, nella sentenza della VI Sezione del Consiglio di Stato contro la proroga al 2033 delle concessioni nel Comune pugliese di Manduria, era sfuggita ai più: il litorale di Manduria è 3 chilometri, le concessioni balneari occupano solo 500 metri, ma per la suprema corte amministrativa la risorsa spiaggia del luogo è scarsa, quindi i bagni devono andare all’asta. Ma come? Se un imprenditore vuole costruire un bagno, basta che chieda una concessione sull’arenile ancora libero, e sarà accontentato ai sensi dell’articolo 49 del Codice della Navigazione. Senza bisogno di mettere all’asta i bagni esistenti. E’ una delle incongruenze della sentenza segnalata da Alessandro Del Dotto, che cura le pratiche di molti stabilimenti balneari non solo in Versilia. E nonostante sia un esponente del Pd, dà ragione al Governo Meloni.

"Il Milleproroghe – afferma Del Dotto – è il primo rinvio dopo anni che si basa sull’esigenza tecnica di fare la mappatura delle spiagge, e di varare i decreti attuativi previsti dalla legge Concorrenza lasciata da Mario Draghi. Non è un rinvio proprio automatico. Oltre tutto la sentenza su Manduria doveva giudicare l’applicazione della defunta legge Centinaio, non il Milleproroghe. Sul rinvio di un anno decretato dall’attuale governo il giudice è entrato in via incidentale, non era chiamato a valutarlo. Ha fatto però sottilmente capire che ogni decisione si deve confrontare con la giustizia amministrativa. Eppure, solo per decidere come fare le aste, passerà un anno, che si accetti o no la proroga. Senza decreti i Comuni non possono fare nulla".

Inoltre – insiste Del Dotto – il Consiglio di Stato ha preteso di normare un vuoto della direttiva europea. L’Europa non ha detto se la scarsità della risorsa da mettere eventualmente all’asta si deve valutare a livello nazionale o comunale. Ci vorrà una decisione esecutiva, non può essere un giudice a decidere laddove la legge non dice nulla. Ma siccome le precedenti sentenze dell’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato hanno affermato che le concessioni hanno rilevanza europea transnazionale, come si fa a dire che la scarsità di spiagge da dare in concessione si calcola Comune per Comune, e non nell’intero territorio nazionale?".