
Vladimir Putin, Tsar of the new Russa
Firenze, 10 luglio 2023 - La pittura non è una carezza. Potente, dirompente, diretto, Yan Pei-Ming è da sempre un pittore di storie personali e collettive, sospese tra realtà e immagine, Oriente ed Occidente.
La sua forza espressiva, vigorosa ed originale, è il cuore della mostra a cura di Arturo Galansino inaugurata a Palazzo Strozzi, nell'ambito del progetto Palazzo Strozzi Future Art sviluppato con la Fondazione Hillary Merkus Recordati e la Fondazione Cassa di Risparmio.
La ricerca visiva dell'artista franco-cinese si concentra sulla dialettica tra verità e finzione, l'oggetto e la sua rappresentazione, esplorando generi diversi - il ritratto, il paesaggio, la natura morta, l'affresco storico - e attingendo da fonti eterogenee, dai ricordi autobiografici alle copertine dei giornali, dal linguaggio cinematografico ad opere celebri dei maestri europei.
Nell'epoca della riproduzione e condivisione digitale di vicende pubbliche e vite private, l'esposizione diventa un viaggio tra passato e presente, un percorso suggestivo di oltre trenta opere che attraversa memoria e contemporaneità, alternando ritratti familiari e di personaggi storici come Adolf Hitler e Mao Zedong a reinterpretazioni di classici come la Monna Lisa di Leonardo e l'Innocenzo X di Velàzquez, fino alle due iconiche copertine della rivista Time dedicate nel 2008 a Vladimir Putin e nel 2022 a Volodymyr Zelensky. Accanto a loro, una trilogia di deposizioni laiche collegate a momenti drammatici della storia italiana del Novecento: l'esposizione a testa in giù dei corpi di Benito Mussolini e Clarissa Petacci a Piazzale Loreto a Milano nel 1945; il corpo riverso di Pier Paolo Pasolini all'Idroscalo di Ostia nel 1975; il il ritrovamento di Aldo Moro nel bagagliaio di un auto a Roma nel 1978.
La sua tela, spesso bicolore e dal formato monumentale, viene aggredita con pennellate violente e stese senza disegno preparatorio, avvolgendo lo spettatore dentro macchie di colore intrecciate e sovrapposte, quasi astratte, che acquistano nitidezza e fisionomia soltanto a distanza: "Yang Pei-Ming è un pittore d'assalto, cresciuto e formatosi tra le icone del suo paese natale, come Mao e Bruce Lee, e i modelli iconografici della cultura visiva occidentale - spiega il direttore generale di Palazzo Strozzi Arturo Galansino - La sua arte è la sintesi feconda di queste due ispirazioni, dove si ritrovano accanto al racconto della propria vicenda personale personalità e immagini che hanno segnato il recente passato affiancate ai capolavori della storia dell'arte mondiale".