Monica Pieraccini
Cultura e spettacoli

Rubbish, la tribute band toscana degli Oasis che ha come fan Tony McCarroll

Il batterista inglese del gruppo dei fratelli Gallagher compie 53 anni. Racconta il loro incontro il ”Liam pratese” Andrea Fonti

I Rubbish

I Rubbish

Firenze, 3 giugno 2024 – Festeggia 53 anni il 4 giugno Tony McCarroll, batterista e cofondatore degli Oasis. E' stato proprio lui a cercare a Manchester i “Rubbish”, la tribute band toscana che porta su e giù per l'Italia e all'estero i più grandi successi del gruppo dei fratelli Liam e Noel Gallagher, per la gioia dei fan della band inglese che si è sciolta nell'agosto 2009. I Rubbish hanno suonato più volte a Manchester, suoneranno sabato 8 giugno allo stadio Artemio Franchi per la curva Fiesole, il 13 e 14 giugno saranno a Lauria, in provincia di Potenza, e poi a Latina.

I Rubbish: da sinistra Giovanni Ciappelli, Federico Mancosu, Marco Accorroni, Meti Nazari, Andrea Fonti
I Rubbish: da sinistra Giovanni Ciappelli, Federico Mancosu, Marco Accorroni, Meti Nazari, Andrea Fonti

Nati proprio un mese dopo lo scioglimento degli Oasis, nel settembre 2009, i Rubbish sono, nella formazione attuale, Meti Nazari alla batteria, Giovanni Ciappelli al basso, Marco “Asu” Accorroni alla chitarra ritmica, Federico Mancosu alla chitarra solista, che aprirà, insieme a Namida, il concerto di Vasco a San Siro il prossimo 7 giugno, e il “Liam Gallagher pratese” Andrea Fonti, alla voce. «L’incontro con Tony McCarroll – racconta Andrea - è stata una delle cose più belle che ci ha portato la nostra carriera. Ci siamo trovati al Definitely Maybe bar di Manchester, dove poi avremmo suonato la stessa sera. È stato grazie al proprietario del locale Paul Gallagher, omonimo del terzo fratello di Liam e Noel, se siamo riusciti a fare una bella chiacchierata con il primo e storico batterista degli Oasis. Ci ha firmato degli autografi, ha autografato anche la bandiera che portiamo ad ogni nostro concerto».

Com'è nata l'idea della tribute band?

«Siamo nati per pura coincidenza. Dei ragazzi di Montecatini stavano cercando un cantante per fare le canzoni degli Oasis, e nello stesso esatto momento io stavo cercando persone che suonassero le canzoni degli Oasis dove ci avrei potuto cantare. Non feci in tempo a mettere l’annuncio, che poche ore dopo mi scrissero loro, e così nacque tutto, ormai nel lontano settembre 2009».

Perché vi chiamate Rubbish?

«La parola “Rubbish”, in inglese significa spazzatura, ma viene usata anche per descrivere qualcosa di schifoso. Letteralmente, Rubbish Oasis tribute band, significa “il tributo Oasis schifoso”. L’abbiamo scelto perché quel termine lo usano spessissimo Liam e Noel nelle loro interviste, e perché, oltretutto, è un nome ironico e anche un po’ una sfida a coloro che, all’inizio della nostra carriera, dicevano che facevamo schifo. La verità poi è venuta presto fuori».

Quante volte avete suonato a Manchester?

«A Manchester suoniamo un paio di volte l’anno dal 2022. Probabilmente, se non conto male, l’ultima a maggio 2024, per i 30 anni di Definitely Maybe, è stata la sesta volta. Il locale di Manchester (più precisamente di Bolton), si chiama proprio The Definitely Maybe bar. Pazzesco. Come se al Roxy Bar in Emilia, chiamassero a suonare un tributo a Vasco Rossi proveniente da Liverpool».

Progetti per il futuro?

«Rimanere il tributo Oasis più attivo d’Italia (e non solo) per più tempo possibile».

Tanti fan degli Oasis chiedono una reunion dei due litigiosi fratelli Gallagher. Accadrà mai che tornino sul palco insieme?

«Gli Oasis non si riuniranno mai! Lo farebbero, almeno per un concerto, se lo chiedesse la madre, come ultimo desiderio. Ma speriamo in questo caso avvenga il più tardi possibile».