
La lapide che ricorda le vittime dell'eccidio
Firenze, 12 agosto 2025 - L'eccidio di Sant'Anna di Stazzema fu un crimine di guerra nazifascista compiuto dai soldati tedeschi di tre compagnie della SS e da collaborazionisti italiani della Repubblica sociale italiana. All'alba del 12 agosto 1944 tre reparti circondarono l'abitato di Sant'Anna, mentre un quarto si attestava più a valle, sopra il paese di Valdicastello, per bloccare ogni via di fuga. Nonostante agli inizi del mese Sant'Anna fosse stata dichiarata zona bianca dai tedeschi, in grado cioè di accogliere popolazione civile sfollata, in poco più di tre ore furono massacrate 560 persone, tra cui molti bambini.
A Sant'Anna di Stazzema sono stati costruiti un memoriale e un museo dedicato all'eccidio visitati ogni anno da migliaia di persone da tutta Europa. A Sant’Anna di Stazzema, in provincia di Lucca, in quel paese abbarbicato tra i monti, che coi suoi 600 metri e oltre può dirsi già montagna, si può scorgere il mare, fino all'Argentario e alla Corsica. Diviso in borghetti, nelle case sparse hanno da sempre abitato poche persone. Nel 1750 si contavano appena 30 famiglie, nel 1930 appena 400 abitanti. Quell’agosto del 1944 però, nel pieno della seconda guerra mondiale, Sant’Anna era più affollata del solito, perchè si trovavano non solo i paesani, ma anche gi sfollati e coloro che erano saliti dalla costa per cercare rifugio dai bombardamenti. Ma è proprio qui che arrivarono e colpirono i tedeschi. Che in un’azione premeditata sprangarono gli accessi al paese, e iniziarono i rastrellamenti, iniziando prima dalla Valcareccia, dove fecero settanta vittime, poi fu la volta dei Franchi. I nazisti trucidarono tutti coloro che incontravano sulla loro strada: donne e uomini, padri e madri, nonni e bambini.
Senza alcuna pietà uccisero Evelina, che era incinta del suo bambino, e dopo averlo aspettato così tanto, proprio quella mattina stava per darlo al mondo, era in preda alle doglie del parto. Massacrarono senza pietà chi li implorava con le mani giunte e con le lacrime agli occhi di lasciare viva la sua gente, il prete Innocenzo. Sterminarono senza alcun rimorso una delle tante famiglie numerose, gli otto fratellini Tucci insieme alla loro mamma. La piccolissima Anna Pardini invece era nata da neppure tre settimane, aveva appena venti giorni ed era l'ultima nata del paese: uccisero senza pietà anche lei, che non aveva neppure una foto, tanto che per ricordarla gliene fu scattata una quando oramai aveva gli occhi chiusi per sempre, da morta.
Spezzarono la vita a tanti bambini e a tanti ragazzi, che non avevano neppure sedici anni. Come se non bastasse, i nazisti, dopo tutto quel sangue, diedero fuoco alle case per cancellare le tracce di quell’eccidio. La popolazione si era rifugiata a Sant’Anna perché credeva che lì, tra le montagne, potesse essere al sicuro. Invece trovò la morte e solo in pochissimi si salvarono da quell’orrenda strage nazifascista. Sant’Anna di Stazzema da quel giorno è un luogo dove la memoria travalica i confini e parla a tutti, attraverso la lapide che ricorda le vittime civili innocenti, attraverso i loro nomi, attraverso il museo che conserva il loro ricordo e lo tramanda ai visitatori di ogni età, soprattutto alle nuove generazioni, ai giovani e agli studenti delle scuole. E che parlando loro anche attraverso la multimedialità, lancia un messaggio senza tempo: “Mai più santanne”.
Le celebrazioni di oggi. Sarà la sindaca di Genova Silvia Salis a tenere l'orazione ufficiale durante le celebrazioni dell'81esimo anniversario dell'eccidio di Sant'Anna di Stazzema. L'annuncio è stato dato da Maurizio Verona, sindaco del piccolo paese versiliano teatro di uno dei più drammatici episodi legati all'occupazione nazifascista. La sindaca porterà a Sant'Anna di Stazzema la memoria di Genova, città medaglia d'oro per la Resistenza. Il programma di oggi inizierà con una messa solenne, dopodiché ci saranno i saluti delle autorità: il sindaco di Stazzema Maurizio Verona, il presidente dell'associazione Martiri di Sant'Anna Umberto Mancini, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani (che aveva tenuto l'orazione lo scorso anno) e poi l'orazione di Silvia Salis. A seguire il saluto dei partecipanti al Campo della Pace italo-tedesco e l’esecuzione degli inni nazionali ed europei a cura del Coro di Voci Bianche del Festival Puccini. Alle ore 12, alla Fabbrica dei Diritti, sarà inaugurata la mostra “Serafino Beconi, Sant’Anna di Stazzema – La Strage”, in occasione del centenario della nascita dell’artista. L’esposizione sarà visitabile fino al 31 agosto la domenica e su prenotazione.
Maurizio Costanzo