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Trappole social per dimagrire: in Toscana 420 truffe legate alla perdita di peso

Finte diete miracolose, coach senza titoli, integratori inefficaci e danni psicologici: Federconsumatori Toscana, con Fondazione Isscon, lancia l’allarme dopo centinaia di segnalazioni. La presidente Grandi: “La salute non si affida a chi ha solo follower: servono controlli, sanzioni e più educazione digitale”

Sono centinaia in Toscana le truffe legate a prodotti fasulli per il dimagrimento

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Firenze, 27 maggio 2025 – Bastano una promessa ben confezionata su Instagram, qualche post con addominali scolpiti, parole rassicuranti su equilibrio e benessere e la trappola è spesso servita. Cresce anche in Toscana il fenomeno preoccupante dei programmi fitness e dei percorsi dimagranti venduti online da soggetti non qualificati, che sfruttano il desiderio diffuso di “rimettersi in forma” in vista dell’estate, ma che spesso si trasformano in vere e proprie truffe, con danni anche gravi alla salute.

A lanciare l’allarme è Federconsumatori Toscana, che in collaborazione con la Fondazione ISSCON ha condotto un’indagine approfondita su questo mercato senza regole, alimentato dal marketing aggressivo dei social. L’inchiesta è partita da centinaia di segnalazioni raccolte agli sportelli dell’associazione, in cui cittadini e cittadine hanno raccontato di aver investito tempo, energie e denaro in percorsi che non solo non hanno dato risultati, ma che in molti casi hanno avuto ripercussioni fisiche ed emotive.

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I numeri raccolti tra aprile 2024 e aprile 2025 parlano chiaro: 420 persone in Toscana si sono rivolte a Federconsumatori dopo aver avuto esperienze negative. La provincia più colpita è Firenze con 144 casi, seguita da Siena (76), Lucca (67), Prato (43), Arezzo (21), Livorno (19), Massa Carrara (17), Pisa (13), Grosseto (12) e Pistoia (8). A subire le conseguenze di queste pratiche scorrette sono, in particolare, le donne: il 78% delle vittime è di sesso femminile, con un’età compresa soprattutto tra i 35 e i 60 anni. Il 67% ha ammesso di aver conosciuto il fantomatico ‘esperto’ tramite i social.

Il meccanismo è rodato: si scopre un “coach” su Instagram, si viene attratti da foto patinate, linguaggio motivazionale e promesse di risultati rapidi. Poi si acquistano pacchetti completi – anche fino a 197 euro al mese – che includono diete, schede di allenamento, integratori. Ma dietro quelle proposte si nascondono gravi irregolarità: personal trainer non certificati, nutrizionisti non iscritti all’albo dei Biologi, life coach e mental coach che, spesso senza alcuna competenza clinica, si spingono fino a trattare tematiche come i disturbi del comportamento alimentare.

Il risultato? Deludente e spesso dannoso. L’87% degli utenti, accusa Federconsumatori, non ha ottenuto alcun beneficio concreto. Il 24% ha addirittura preso peso, mentre il 25% ha dovuto ricorrere a un medico abilitato per rimediare agli effetti collaterali. Il 10% ha intrapreso azioni legali per ottenere un risarcimento, in particolare contro chi ha venduto integratori costosi – fino a 180 euro a confezione – che promettevano solo sulla carta effetti miracolosi, quando invece erano inefficaci nella migliore delle ipotesi o dannosi nella peggiore.

Ma il danno non è solo fisico. L’indagine ha messo in luce anche l’impatto psicologico di queste esperienze. Molti utenti hanno raccontato di aver vissuto stati d’ansia, frustrazione, senso di colpa e inadeguatezza, alimentati dalla percezione di aver “fallito” in un percorso che in realtà era costruito su false promesse. È una dinamica perversa che sfrutta la vulnerabilità e il desiderio di migliorarsi per vendere soluzioni rapide, non scientifiche e, spesso, pericolose.

“Chiediamo un intervento urgente da parte delle istituzioni per contrastare il fenomeno”, afferma Laura Grandi, presidente di Federconsumatori Toscana. “Occorrono controlli e sanzioni da parte del Ministero della Salute e dell’Agcom contro l’esercizio abusivo di professioni sanitarie e sportive. È fondamentale anche il ruolo dell’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, per fermare la diffusione di contenuti ingannevoli sui social. In parallelo, serve rafforzare l’educazione digitale, affinché i cittadini sappiano riconoscere figure professionali qualificate da chi sfrutta semplicemente la visibilità online”.

Il messaggio finale è chiaro: “La salute non si improvvisa”, ammonisce Grandi. “Non basta avere migliaia di follower per essere credibili. Prima di acquistare un programma alimentare o un integratore, è fondamentale confrontarsi con il proprio medico, accertarsi delle qualifiche di chi offre il servizio e diffidare da chi promette risultati senza fatica. Perché il prezzo da pagare, spesso, è molto più alto di quello scritto sul sito”.