
A sinistra le onde rilevate dal sismografo in Toscana, a destra danni a un edificio in Kamchatka
Empoli, 30 luglio 2025 – Dalla remota penisola russa della Kamchatka fino a Empoli: ci sono oltre 9mila chilometri in linea d’aria, ma quando la terra trema con una potenza così devastante, anche la Toscana lo percepisce. O meglio: lo percepiscono i sismografi, anche quelli su carta, più antiquati, che hanno registrato con chiarezza il terremoto di magnitudo 8.7 che ha scosso la notte del Pacifico.
Lo ha segnalato alla nostra redazione Sandro Arrighi, appassionato di scienze e strumenti di rilevamento, che da oltre quarant’anni cura un piccolo osservatorio amatoriale alle porte di Empoli. “Nonostante la distanza, la terra con la sua elasticità porta anche a noi questo brutto messaggio”, racconta. Ed è proprio dai suoi strumenti che sono arrivati i tracciati chiari dell’evento sismico.
“Sono un semplice amatore – spiega – ma ho sempre avuto un osservatorio meteorologico e non solo, fin dagli anni ’80. Con il tempo ho smesso di seguire tutto in modo attivo, ma gli strumenti sono sempre rimasti in funzione, e hanno rilevato questo fortissimo terremoto”.
Arrighi mostra i tracciati digitali: “Si vede bene l’arrivo delle onde primarie, che corrono più veloci, intorno ai 10 chilometri al secondo, e poi delle onde secondarie, che viaggiano più lente. Le prime si distinguono da una piccola riga iniziale, poi arriva il picco. Il sisma si è verificato a circa 17-18 chilometri di profondità, e da lì le onde si sono propagate ovunque”. Ma quanto è stato davvero eccezionale questo evento? “Non sono un esperto, ci tengo a dirlo – premette – ma un terremoto di magnitudo 8.8 è sicuramente qualcosa di raro. Ho sentito che non si verificava un evento simile dal 1952. La scala Richter arriva a 10, e qui siamo già molto vicini al massimo. Il più forte mai registrato è stato di 9.5, quindi ci rendiamo conto dell’intensità”.
Sulla possibilità di prevedere i terremoti Arrighi è scettico. “Io credo sia impossibile ancora. La geofisica fa passi avanti enormi, e ci sono sismografi ovunque, ma da qui a dire che possiamo anticipare con certezza un evento simile… ce ne passa”.
Lui, comunque, continua ad osservare. E i suoi strumenti continuano a registrare. “Ho rilevato anche alcune scosse successive al sisma principale. Niente di paragonabile per ora, ma parlano di repliche fino al quinto o sesto grado. In quella zona ne avvengono spesso, più piccoli certo, ma non è una novità che la Kamchatka sia sismica”.