
Il terremoto registrato da un sismografo in Toscana
Firenze, 30 luglio 2025 – Il violento terremoto di magnitudo 8.7 che ha colpito la penisola russa della Kamchatka è stato avvertito dai sismografi di tutto il mondo, compresi quelli della rete toscana. L’evento ha fatto scattare l’allarme tsunami nel Pacifico, con onde fino a 4 metri attese in Polinesia. Evacuazioni a Fukushima, allerta rientrata alle Hawaii. Abbiamo parlato dell’evento con Andrea Fiaschi, sismologo e presidente della Fondazione Parsec, che ci ha spiegato cosa è accaduto e quali possono essere gli sviluppi.
Professore, i sismografi toscani hanno registrato il terremoto?
"Sì, certamente. I nostri strumenti registrano costantemente eventi sismici in tutto il mondo. Non è una cosa eccezionale: terremoti di questa entità, anche se non frequenti, vengono comunque captati dalla rete globale”.
Che tipo di terremoto è stato quello in Kamchatka?
“E’ un terremoto molto forte, che si è verificato in una zona dove è possibile attendersi scosse di questa intensità. Fa parte dell’Anello di Fuoco del Pacifico, una fascia ad alta sismicità e attività vulcanica che abbraccia quasi tutto il margine dell’oceano, dal Cile al Giappone”.
Si tratta quindi di un evento prevedibile per quell’area?
“Non è un evento eccezionale, seppur molto forte. Probabilmente ha attivato una faglia molto estesa, ma non è il terremoto più potente che si sia mai registrato. Ad esempio, il terremoto del Giappone e quello dell’Indonesia del 2004 sono stati più intensi. Fortunatamente sembra ci siano state poche vittime, perché si è verificato in una zona poco abitata”.
È stato diramato un allarme tsunami. È una procedura abituale?
“Sì. Quando un sisma così forte avviene con epicentro in area marina, come in questo caso, scatta automaticamente l’allerta tsunami per tutte le nazioni costiere, in questo caso che si affacciano nel Pacifico, quali Giappone, Stati Uniti, Hawaii, Perù”.

Possiamo aspettarci altre scosse forti nei prossimi giorni?
“Eventi di questa entità sono seguiti da numerose repliche, che possono durare anche mesi o anni. Non saranno della stessa intensità, ma essendo stato questo un terremoto molto forte, possono comunque raggiungere magnitudo significative, anche intorno al 7”.
C'è la possibilità che si verifichi un altro sisma altrettanto potente?
“È improbabile. I modelli ci dicono che una scossa principale così forte è raramente seguita da un altro evento di pari entità. Tuttavia, anche le repliche saranno da considerarsi importanti”.
Con il terremoto si è anche riattivato un vulcano in zona. È un fenomeno collegato?
“Assolutamente. Terremoti e attività vulcanica sono strettamente correlati. Le masse terrestri che provocano i movimenti alla base dei sismi sono le stesse che alimentano l’attività vulcanica. Non è affatto raro che una forte scossa possa favorire la riattivazione di un’eruzione. È un fenomeno noto e documentato nel mondo scientifico”.