MONICA PIERACCINI
Cronaca

Fisco, una rottamazione più morbida per saldare gli arretrati

Allo studio i dettagli per un provvedimento motlo atteso da tanti contribuenti in debito con l'Erario

Fisco (foto di repertorio)

E’ attualmente in fase di discussione – e dovrebbe essere varata con la Legge di Bilancio 2026 – la «Rottamazione quinquies», una nuova modalità di definizione agevolata, volta dunque a offrire ai contribuenti uno strumento più flessibile e sostenibile per regolarizzare le proprie posizioni debitorie con il Fisco.

La proposta di legge prevede una serie di facilitazioni rispetto ai precedenti provvedimenti di «rottamazione», quali ad esempio la rateizzazione fino a 120 mesi, ovvero fino a 10 anni. Inoltre, a differenza di alcune precedenti misure, come la Rottamazione ter, non è richiesto il versamento di un acconto iniziale. Questo consente ai debitori di accedere al beneficio senza dover sostenere un esborso immediato particolarmente gravoso. Altra novità significativa è la maggior tolleranza nella decadenza dal beneficio: il provvedimento prevede infatti che il contribuente perda il diritto alla rateizzazione solo dopo il mancato pagamento di otto rate (e non più cinque), anche non consecutive. Il disegno di legge non specifica ancora con precisione quali siano i debiti tributari ammessi alla sanatoria, ma, dalle prime indiscrezioni, sembra che potrebbero rientrarvi anche le cartelle esattoriali notificate fino al 2023.

La «Rottamazione quinquies» si applicherebbe perciò ai carichi affidati all’Agenzia delle Entrate-Riscossione tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2023, ampliando l’arco temporale rispetto alla precedente «quater», che si fermava al 30 giugno 2022. La definizione agevolata potrebbe permettere al contribuente di estinguere i propri debiti versando solo il capitale e le spese di notifica ed esecuzione, escludendo quindi sanzioni, interessi e aggio di riscossione.

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