MONICA PIERACCINI
Cronaca

Autostrada e mezzi pesanti: le regole da rispettare per evitare incidenti

Salvatore Ripa, già funzionario della Polizia Stradale, spiega le norme fondamentali per chi guida i camion e i sistemi di controllo attivi oggi in autostrada

Un'autostrada su cui si vedono transitare alcuni mezzi pesanti (Foto di repertorio)

Un'autostrada su cui si vedono transitare alcuni mezzi pesanti (Foto di repertorio)

Firenze, 21 luglio 2025 – Dopo i recenti gravi incidenti avvenuti sulle autostrade italiane, tra cui la tragedia con cinque vittime in galleria, si riaccende il dibattito sulla sicurezza stradale, in particolare sul comportamento e sulle responsabilità dei camionisti. Per fare chiarezza sulle norme, le tecnologie in uso e le criticità più comuni, abbiamo intervistato Salvatore Ripa, già funzionario della Polizia Stradale, con lunga esperienza operativa e nella formazione dei conducenti professionali.

I mezzi pesanti: “Responsabilità maggiore per chi guida 440 quintali”

Salvatore Ripa
Salvatore Ripa

«I conducenti di mezzi pesanti – spiega Ripa – hanno una responsabilità ancora maggiore rispetto agli altri utenti della strada. Un autoarticolato può arrivare a 440 quintali: chi guida questi veicoli deve rispettare in modo rigoroso il Codice della strada, a partire dalla distanza di sicurezza».

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In autostrada i mezzi pesanti non possono superare gli 80 chilometri orari. Fuori dalle autostrade, il limite scende a 70 chilometri orari. «Oltre alla velocità – aggiunge – è fondamentale il rispetto delle corsie e del divieto di sorpasso, dove segnalato da apposita cartellonistica».

La novità: il cartello di divieto di sorpasso vale anche come obbligo di stare a destra

«Dal dicembre 2024 – precisa Ripa – il cartello di divieto di sorpasso per mezzi pesanti vale anche come obbligo di permanenza sulla corsia di destra, anche se l’autostrada è deserta. Pochi lo sanno, e nei corsi di formazione noto spesso sorpresa. Ma è legge: chi resta sulla corsia centrale o sinistra senza motivo rischia una sanzione da circa 80 euro. Se invece sorpassa dove vietato, scatta anche la sospensione della patente».

Più controlli grazie al sistema Dsrc: “Raccoglie i dati del veicolo in mezzo secondo”

Dal 2019 la Polizia Stradale ha uno strumento in più per controllare i mezzi pesanti: si chiama Dsrc ed è un sistema in grado di rilevare in tempo reale i dati del tachigrafo di bordo: velocità, tempi di guida e riposo, eventuali manomissioni, presenza della scheda conducente.

«Con questo sistema – spiega Ripa – gli agenti non devono nemmeno fermare il veicolo: si avvicinano, il software riceve i dati, e se il mezzo è regolare si procede oltre. Se invece ci sono anomalie, il mezzo viene fermato per controlli più approfonditi».

Incidenti evitabili? “La tecnologia salvavita c’è, serve rispettare (e conoscere) le regole”

«Molti mezzi nuovi – spiega – sono dotati di cruise control adattivo e front assist, sistemi radar che monitorano la distanza dal veicolo che precede e, in caso di pericolo, azionano automaticamente la frenata. Fanno parte delle cosiddette sicurezze passive, come l’airbag», evidenzia l’esperto di sicurezza stradale. 

«Il sistema funziona anche tra mezzi pesanti: rileva se la distanza è troppo ridotta,  ad esempio, sotto i 100 metri a velocità elevate,  e avvisa il conducente o frena in autonomia. Il problema è che spesso, quando un'auto sorpassa un camion, si infila subito davanti al mezzo pesante, interrompendo quella distanza di sicurezza. A quel punto – sottolinea Ripa – il sistema entra in funzione e l’autocarro può essere costretto a frenate brusche, con il rischio che il carico si sposti e provochi danni o incidenti. Questo è un aspetto poco conosciuto anche tra gli automobilisti, che sottovalutano le conseguenze delle loro manovre».

«Spesso si punta il dito sui conducenti dei tir – conclude Ripa – ma la realtà è più complessa. Ho comandato pattuglie in autostrada per anni e faccio ancora formazione: la stragrande maggioranza dei camionisti è consapevole del mezzo che guida. Certo, gli irresponsabili esistono, come in ogni categoria, ma non si può generalizzare».