Truffe digitali delle finte banche, è boom in Toscana. Ecco come difendersi

Sempre più frequenti le richieste di aiuto da parte di persone che si sono viste svuotare il conto corrente

Allarme phishing

Allarme phishing

Firenze, 25 luglio 2022 - E' boom di truffe bancarie, anche nella nostra regione. A rilevarlo è Federconsumatori Toscana, che sta rispondendo alle richieste di aiuto da parte di tantissimi cittadini vittime di phishing, una particolare tipologia di truffa informatica realizzata attraverso l’inganno degli utenti. Tramite sms, email o chiamate telefoniche ingannevoli i malfattori si presentano come operatori della propria banca, si fanno dare, tramite varie modalità, in linea generale tramite la rete internet, le password di accesso ai conti correnti e poi li svuotano.

«I danni per i cittadini sono enormi. Abbiamo casi in cui i truffatori hanno portato via migliaia di euro dal conto corrente, ma anche casi da centinaia di migliaia di euro sottratti», spiega Luca D'Onofrio, presidente di Federconsumatori Toscana. Vediamo, in dettaglio, come funziona la truffa e come difendersi.

Come funziona la truffa

Il phishing funziona solitamente così: via email, sms o più raramente tramite una chiamata si riceve una comunicazione, che apparentemente sembra inviata dal proprio istituto di credito (riporta il logo o il nome della società). nella quale si avverte di una possibile anomalia sul conto corrente. Nella comunicazione si chiede di cliccare su un link che apre un sito (sempre con il logo e il nome della banca), che sembra quello del proprio istituto di credito, dove viene richiesto di inserire le credenziali di accesso al proprio conto corrente. Una volta inseriti, si riceve una chiamata nella quale viene richiesto il secondo codice che serve per accedere ai servizi online della propria banca, cioè l'Otp. Una volta comunicato, inizia lo svuotamento del conto.

«C'è però anche un meccanismo più sofisticato, che riscontriamo ultimamente», fa presente D'Onofrio. «Sinteticamente: arriva un sms con il numero del servizio clienti della propria banca che invita a cliccare sul link. Una volta cliccato arriva una telefonata da quello che pare e si presenta come operatore bancario e che chiede di installare un'app. In questo modo l'ignara vittima di truffa, installa sul proprio cellulare un'applicazione che in realtà è un trojan che serve ai malfattori a registrare tutti i dati che si utilizzano sul telefono, tra cui le credenziali della banca».

I giorni preferiti dai truffatori

Spesso le truffe avvengono di venerdì, ma in realtà Federconsumatori Toscana non registra uno specifico picco in quella giornata. «Il phishing viene fatto dovunque e in qualsiasi momento», sottolinea il presidente dell'associazione dei consumatori.

A cadere nella 'rete' giovani e adulti

«E' preoccupante il fatto – dice D'Onofrio – che a cadere nella trappola del phising sono persone di qualsiasi età». Sopratutto giovani dai 20 ai 25 anni e adulti dai 30 ai 50 anni. Anche gli anziani, ma in misura minore, forse perché utlizzano meno gli strumenti tecnologici e sono anche più diffidenti.

Come difendersi

Ci sono tre semplici regole da seguire per non cadere nelle truffe bancarie. La prima è anche quella più importante: mai fornire i propri codici di accesso al conto corrente. Password e Otp non devono essere dati a terzi in nessun caso. Seconda regola: avere sul proprio smartphone un antivirus aggiornato. Terzo: soprattutto se si usa lo smartphone per fare tutto, anche per pagare, ad esempio, la spesa al supermercato tramite i sistemi di pagamento tipo Google Pay, è bene impostare sul cellulare i riconoscimenti facciale o digitale, che aumentano il livello di sicurezza. Altro utile consiglio è quello di non farsi prendere dal panico né farsi intimorire da messaggi che riceviamo dalla banca, che siano veri o falsi. C'è tutto il tempo, infatti, di chiamare o contattare il proprio istituto di credito per verificare che la comunicazione che abbiamo ricevuto sia effettivamente arrivata dalla banca e non sia invece uno dei (tanti) tentativi di phishing.