Gkn, Natale in fabbrica per gli operai aspettando il nuovo proprietario

La vecchia proprietà esce di scena, arriva Francesco Borgomeo per fare da ponte al futuro compratore

I lavoratori della Gkn (New Press Photo)

I lavoratori della Gkn (New Press Photo)

Campi Bisenzio, 22 dicembre 2021 - Natale in fabbrica per gli operai Gkn di Campi. Le tute blu, che dallo scorso 9 luglio sono in presidio permanente, trascorreranno questi giorni di feste all'interno dello stabilimento di viale Fratelli Cervi e per il 25 dicembre si stanno organizzando per un pranzo con le famiglie.

Sarà un Natale particolare per i lavoratori che nella giornata del 23 dicembre conosceranno meglio il loro futuro. L'antivigilia di Natale (il 23 dicembre) alle 10, in un noto studio notarile di Roma, è prevista la firma per il passaggio dell'azienda da Gkn Driveline Firenze, che fa capo al fondo finanziario inglese Melrose Industries, e l'imprenditore Francesco Borgomeo. Quest'ultimo, assoldato dalla vecchia proprietà come advisor, infatti, ha deciso di prendersi l'azienda (stabilimento, macchinari, lavoratori) con l'obiettivo di cederla, entro sei mesi, al soggetto industriale che porterà avanti il percorso di reindustrializzazione che durerà dai 12 ai 24 mesi e che potrà usufruire degli ammortizzatori sociali (non sono previsti licenziamenti per i dipendenti che da 422 sono scesi a 390).

Al momento si parla di due soggetti interessati: un’azienda che produce macchinari per il settore farmaceutico e una che si occupa di componenti per energie rinnovabili. Dopo la firma ci sarà l'annuncio del nome della nuova Spa di Borgomeo che probabilmente darà anche informazioni più dettagliate sul futuro proprietario. Non mancheranno, poi, i passaggi richiesti dal Ministero dello sviluppo economico e da Invitalia per far conoscere gli estremi dell'accordo e dare il massimo della trasparenza alle istituzioni.

Dopo la firma dal notaio, Borgomeo arriverà a Campi, un passaggio 'obbligato' visto che l'imprenditore, in tutte le sue operazioni di acquisizione, dopo aver sbrigato le procedure burocratiche, è sempre andato a parlare di persona con i lavoratori per aprire insieme un nuovo capitolo.

La fabbrica di Campi, nata nel 1996 sulle 'ceneri' della Fiat di Novoli, era specializzata nella produzione di semiassi ed elementi di trasmissione per il settore automotive. Questo fino al 9 luglio scorso quando Melrose, dall'oggi al domani, ha deciso di chiudere lo stabilimento e licenziare tutti. Gli operai, fin dal primo minuto, hanno lottato per difendere il sito produttivo e i posti di lavoro con il presidio permanente della fabbrica, manifestazioni, scioperi, ricorso al tribunale per comportamento antisindacale (vinto tanto che la procedura di licenziamento collettivo è stata ritirata) e iniziative di vario genere. Tra queste anche la stesura di un piano di reindustrializzazione, con l'appoggio di economici e ingegneri 'solidali', per creare un Polo per la mobilità sostenibile, progetto che le tute blu continuano a portare avanti.