Fase due in Toscana: trovata intesa su palestre e locali. Il documento delle Regioni

La delicata transizione verso la normalità. Nella bozza del documento distanza di un metro tra commensali nei ristoranti e di due metri durante gli allenamenti nei centri sportivi indoor

La protesta dei balneari sul litorale pisano nella mattina di venerdì (Valtriani)

La protesta dei balneari sul litorale pisano nella mattina di venerdì (Valtriani)

Firenze, 16 maggio 2020 - Si va verso le riaperture dei negozi ancora chiusi come ristoranti e parrucchieri. La Toscana prova a ripartire in questa delicatissima fase due, tra la voglia di accontentare categorie di negozianti allo stremo dopo la chiusura prolungata e il timore di una nuova impennata dei contagi. Segui con noi gli aggiornamenti ora per ora qui sotto. 

Rossi: "Avrei preferito maggior cautela ma ho fiducia nella Toscana"

Ieri sera l'accordo tra Regioni e Governo. L'ordinanza arriverà solo oggi. Il governatore della Toscana: "Avrei preferito maggiore cautela, ma sono sicuro che anche in questa nuova fase la Toscana riuscirà bene, e comunque meglio di tante altre regioni le quali, con alle spalle un quadro ben più drammatico, hanno fortissimamente voluto che si riaprisse tutto e subito e con il metro corto". Leggi articolo

Ok dal Governo al documento delle Regioni

Il Governo, ha dato l'ok al documento delle Regioni su come riaprire hotel, ristoranti, spiagge e palestre. Le riaperture dovrebbero a questo punto avvenire dal 18 maggio.

I governatori e il documento comune

I governatori di tutte le Regioni italiane hanno sottoscritto un documento su come far riaprire le categorie attualmente ferme come ristoranti e stabilimenti balneari. Il documento è ora al vaglio del Governo - LEGGI L'ARTICOLO CON TUTTE LE NOVITA' PER HOTEL, RISTORANTI, SPIAGGE

Senza tassa di soggiorno bilanci comunali a rischio. A Firenze "pesa" 48 milioni

Rischio ''buco di bilancio'' nei Comuni turistici dovuti ai mancati incassi dell'imposta di soggiorno e/o di sbarco a causa della pandemia. E' quanto emerge dai dati di uno studio della Uil secondo cui sono 1.028 i Comuni italiani che applicano l'imposta di soggiorno o la tassa di sbarco con un gettito complessivo, nel 2019, di oltre 586 milioni di euro. ll gettito maggiore si registra a Roma, con 129 milioni, che da sola contribuisce per il 22% al gettito totale dell'imposta. A Milano il gettito ammonta a 55 milioni di euro. Seguono Firenze, 48,8 milioni di euro; Venezia, 36 milioni di euro; Napoli, 12,3 milioni di euro; Rimini, 9,5 milioni di euro; Torino, 8,2 milioni di euro; Genova, 4,5 milioni di euro; Palermo, 2,6 milioni di euro; Matera, 1,6 milioni di euro.

"Il tempo è scaduto"

"Serve dire come non quando. Basta con l'esercizio discrezionale del potere - dice Stefano Scaramelli, capogruppo di Italia Viva in consiglio regionale -. Si ascoltino le categorie economiche e il Consiglio regionale. La Toscana è pronta e merita di ripartire. Servono regole chiare e certe. Oggi. Domani sarebbe tardi. È questione di rispetto per migliaia di imprenditori e di lavoratori che vogliono lavorare, hanno diritto a lavorare e non devono essere costretti a seguire dirette Facebook o leggere post. Servono atti concreti. Chi ha ruoli di responsabilità se li assuma, nel bene e nel male. Ora o mai più". Ilcapogruppo lancia "l'ultimatum sulle regole per la riapertura". "Non è possibile continuare - spiega Scaramelli - ad attendere le regole per le riaperture. Il tempo è scaduto. L'incertezza crea sfiducia. Siamo in una situazione paradossale perché oggi più che mai serve fiducia".

La protesta dei balneari sul litorale pisano nella mattina di venerdì (Valtriani)
La protesta dei balneari sul litorale pisano nella mattina di venerdì (Valtriani)

Nardella: "La Regione dia risposte chiare"

"Il 18 maggio chi apre? A Firenze siamo in una condizione di relativa sicurezza, ieri solo due contagi. Per questo abbiamo bisogno di risposte chiare dalla Regione Toscana sulla riapertura". Lo ha scritto su Facebook il sindaco di Firenze, Dario Nardella, che da giorni sottolinea la gravita' della crisi che ha colpito sia le attivita' economiche di Firenze, che gli stessi conti del Comune. Nardella si rivolge direttamente alla Regione Toscana, che esprime, nel lancio che leggete qui sotto, il suo parere. 

Rossi: "Il tutto e subito è pericoloso" 

"Cresce la sindrome del tutto e subito. È comprensibile ma è pericoloso perché può provocare molti danni non solo alla salute ma anche all'economia. Riaprire e poi dover tornare indietro non aiuterebbe nessuno. Io resto della mia opinione: occorre riaprire tutto con gradualità". Lo scrive su Facebook il presidente della Toscana, Enrico Rossi.

Ecco come riparte il centro commerciale dei Gigli

Il centro commerciale I Gigli, meta dello shopping per una ampia parte dei consumatori toscani, è pronto a ripartire. Ecco tutte le operazioni di sanificazione intraprese - LEGGI L'ARTICOLO

Aperture, tre tappe in tre settimane

Ecco l'ipotesi di riapertura dei negozi. Si partirebbe con il commercio di vicinato - LEGGI L'ARTICOLO

Rossi: "Servono prudenza e gradualità nelle riaperture"

Il presidente della Regione Enrico Rossi, intervenuto in consiglio regionale, ha spiegato che "serve gradualità nelle riaperture. Dobbiamo ripartire in sicurezza e temperare esigenze economiche e di salute. La ricetta giusta è un sistema sanitario che intercetti rapidamente i positivi, un comportamento responsabile dei cittadini, una ripresa scaglionata. Ma ancora non conosco le linee guida del governo nazionale".

"Occupato" Palazzo Vecchio

Fratelli d'Italia 'occupa' simbolicamente Palazzo Vecchio perche' "da giorni, nell'indifferenza di Dario Nardella ed Enrico Rossi, si moltiplicano le proteste di piazza". Lo spiega il capogruppo di Fdi in Comune, Alessandro Draghi, promotore della protesta con altri esponenti della destra fiorentina. "Di fronte all'ipotesi di un crollo economico della nostra città, pretendiamo che il sindaco e il presidente della Regione ascoltino le rivendicazioni delle categorie. Occorrono, al piu' presto, delle risposte serie. In ballo ci sono la vita, la dignità e il futuro di migliaia di famiglie, che rischiano di finire sul lastrico a causa dell'immobilismo istituzionale".