Aperture, tre tappe in tre settimane. I negozi di quartiere avanti per primi

L’ordinanza allo studio della Toscana: vicinato, estetisti e parrucchieri potranno lavorare da sabato

Luigi Raimo, parrucchiere a Siena

Luigi Raimo, parrucchiere a Siena

Firenze, 15 maggio 2020 - Aperture scaglionate in tre fine settimana da qui al 30 maggio. Il governatore toscano Enrico Rossi formalizzerà la decisione definitiva dopo l’incontro con il governo previsto per oggi in cui verranno fornite le linee guida e le date che scandiranno il progressivo ritorno a una diversa normalità.

La previsione è questa: in Toscana tra sabato e lunedì dovrebbero riaprire i negozi al dettaglio e i saloni di parrucchieri ed estetisti. Il week end successivo, il 23 maggio, potrebbe toccare a ristoranti e bar, quello dopo, il 30, via libera alla mobilità dei cittadini entro i confini regionali: si potranno raggiungere le seconde case e dovrebbero poter riaprire gli alberghi.

Tutto questo succederà compatibilmente con il quadro epidemiologico che si verificherà. Il monitoraggio dei parametri fissati dal governo si vedrà questa mattina: ma anche manterrà la Toscana in "zona verde", non sarà rivelatore di ciò che accaduto con le riaperture del 4 maggio. Ovvero non ci dirà ancora tutta la verità: se il distanziamento sociale e la protezione di mascherine e guanti hanno funzionato da deterrente, non facendo lievitare i contagi oltre la soglia di guardia. L’effetto reale si potrà cominciare a valutare dalla metà della prossima settimana.

Anche per questo, nonostante le pressioni per riaprire tutto e subito da lunedì, il presidente Rossi ribadisce anche in consiglio regionale che servono "prudenza e gradualità". Nessuna decisione sull’onda dell’emotività, insomma. Né delle suggestioni, perché il virus non è scomparso, circola meno perché siamo stati chiusi in casa. Stop. "Dobbiamo ripartire in sicurezza e contemperare esigenze economiche e di salute – spiega Rossi – La ricetta è un sistema sanitario che intercetti rapidamente i positivi, un comportamento responsabile dei cittadini, una ripresa scaglionata".

Il valzer delle riaperture fa un doppio giro anche in consiglio regionale. Tutti d’accordo, anzi no. Perché l’aula del Palazzo del Pegaso vota all’unanimità la risoluzione che prevede di individuare lunedì come data per una riapertura progressiva delle attività economiche. Anche il presidente del consiglio regionale, Eugenio Giani è in linea: "Ritengo importante che dalla prossima settimana si possa ripartire, i protocolli oltre al giorno ci diranno come". Poi, però, nel Pd ci sono i distinguo: un gruppo di dieci consiglieri Pd (tra i quali anche Giacomo Bugliani, Nicola Ciolini e Antonio Mazzeo), affidano a un comunicato l’invito al governo e al presidente della Regione a dare l’ok alle riaperture dal 18. Il Pd si spacca, dunque, tra chi si fida della gradualità di Rossi e delle decisioni di Conte e chi, invece, spinge sull’accelerarore. Ieri un direttivo ristretto dell’Associazione nazionale dei Comuni e Unione delle Province ha sostanzialmente condiviso il principio di gradualità illustrato da Rossi. © RIPRODUZIONE RISERVATA