Toscana, solo 3 donne su 10 praticano sport

La nostra regione è al decimo posto, un po' sopra la media nazionale. Le donne che lavorano fanno più sport: è quanto emerge dal rapporto del Censis

Una donna che nuota

Una donna che nuota

Firenze, 8 giugno 2023 – E' al decimo posto tra le regioni italiane la Toscana per percentuale di donne dai tre anni in su che praticano sport in modo continuativo o saltuario. Se il Trentino Alto Adige è in testa con oltre una donna su due che pratica sport (50,4%), in Toscana siamo al 31,6%, a metà classifica, ma comunque un po' sopra alla media nazionale, che si attesta al 29,1%. E' quanto emerge dal rapporto del Censis dal titolo «Donne, lavoro e sport in Italia. Per la crescita dei territori e del Paese», che evidenzia come ci sia una correlazione, che vale, anche se solo parzialmente, per la Toscana, tra tasso di occupazione femminile e pratica sportiva. Le donne che lavorano, cioè, si curano di più, anche dal punto di vista della salute e del benessere fisico. La Toscana, quarta per tasso di occupazione femminile tra i 15 e i 64 anni, pari al 62,1%, è dunque decima per le donne che praticano sport.

Resta il divario con le regioni del nord, dove sono di più le donne che si dedicano all'attività sportiva continuativa o saltuaria (36,3% nel nord est e 34% nel nord ovest, contro il 31,9% del centro e il 19,7% del sud), e rispetto al genere maschile, anche se però quest’ultimo si sta riducendo. Sempre secondo i dati del rapporto Censis, infatti, gli italiani che fanno sport, in modo saltuario o continuativo, sono quasi 20 milioni: di questi, oltre 8 milioni e mezzo sono donne e rappresentano il 43,3% del totale degli sportivi. Considerando che le donne sono il 51,1% della popolazione, è evidente che persiste un divario di genere nello sport, che però si è andato progressivamente assottigliando negli ultimi anni in cui sono cresciute soprattutto le atlete agoniste.

«Lo sport promuove i valori di inclusione, cooperazione e rispetto ma purtroppo, anche in questo ambito permangono, talvolta, disparità e squilibri di genere che occorre eliminare attraverso una pluralità di azioni - ha detto la vice presidente vicario del Coni, Silvia Salis -. Dove il talento delle donne non è adeguatamente valorizzato o considerato o è, peggio ancora, umiliato, le conseguenze pesano sulle loro vite e sulla società nel suo complesso, che si trova a dover fare a meno di risorse preziose per capacità e competenze. Quello delle donne, e delle donne che fanno sport, è un contributo fondamentale alla crescita dei territori e di tutto il Paese».