Crollo a Firenze, un appello accorato: “Non sono morti bianche”

La mail da parte di un gruppo di professionisti

Crollo del cantiere Esselunga a Firenze

Crollo del cantiere Esselunga a Firenze

Firenze, 22 febbraio 2024 – La nostra redazione ha ricevuto una mail da un gruppo di professionisti riguardo alla tragedia del cantiere. Eccone alcuni brani: «Per favore, non chiamatele mai più ’morti bianche’. Non lo sono. E’ un termine che offende, in particolar modo i familiari e la memoria delle vittime del lavoro.

Queste morti hanno molte cause che devono essere rimosse e portano a ignorare le norme per la sicurezza sul lavoro. Certo non si tratta di incidenti inevitabili o tragiche fatalità. Se pensiamo alle famiglie che non vedranno più rincasare il loro caro andato a lavorare, a guadagnare per loro, a produrre benessere per tutti noi, di bianco restano solo le pagine di una vita interrotta, di sentimenti afflitti, di una quotidianità distrutta. Per sempre. Chiamarle bianche è insensato e ipocrita, perché sono morti sporche, disoneste e ingiuste. Di bianco non c’è mai nulla. Hanno sempre e solo il colore del sangue, del raggiro e del dolore. Per questo chiedo a tutti, a cominciare da chi ha il dovere e la responsabilità di informare, di adottare una terminologia che colori di responsabilità queste morti. È anche dal linguaggio, che si combatte una battaglia per una maggiore sicurezza sul lavoro».

Chiunque voglia aderire a questo appello, invii un’email a: [email protected] Aderiscono: funzionari ed ex segretari della Cgil e della regione, quindici pensionati, sette tra operai e impiegati e otto medici. Sette giornalisti. Si aggiungono due docenti e un avvocato.