Arresto cardiaco in campo, Mattia Giani è in fin di vita. Sugli spalti la famiglia sotto choc

Il giocatore del Castelfiorentino si accascia al 15’ allo stadio del Lanciotto Campi. Era il giorno del suo rientro da un infortunio. La rianimazione e la corsa a Careggi

Mattia Giani

Mattia Giani

Firenze, 15 aprile 2024 – È il quindicesimo minuto del primo tempo, Mattia Giani, 26 anni, numero sette della formazione del Castelfiorentino, si libera della marcatura del difensore della squadra di casa, il Lanciotto Campi, e lascia partire un tiro che impegna il portiere avversario. Poi fa tre passi indietro, non uno di più, non uno di meno, si tiene una mano sulla testa e una sul cuore. E infine stramazza a terra. In modo innaturale, scomposto e disarticolato. Tutto davanti agli occhi davanti dei suoi genitori, della fidanzata e del nonno. Dalla panchina pensano subito all’ennesimo infortunio di un giocatore talentuoso ma sfortunato. Ma Mattia non si rialza.

Aggiornamento: nella mattina di lunedì il giovane è morto all’ospedale di Careggi

Scatta l’allarme. Dalle panchine accorrono dirigenti e sanitari: si cerca di rianimare il giovane, il massaggiatore del Castelfiorentino (con alle spalle una carriera di 40 anni da infermiere) gli impedisce di soffocarsi con la lingua e comincia a praticargli massaggio cardiaco e respirazione bocca a bocca. "Faccio questo mestiere da una vita – si sfoga Mario Bacci, team manager del Castelfiorentino –, ma non mi era mai capitata una cosa del genere".

Ai limiti e fuori dal campo, in quel momento, non era presente un’ambulanza. "Non ci sono abbastanza mezzi a disposizione, e per questa giornata non era previsto un presidio", spiegano dalla dirigenza della squadra di Campi Bisenzio. Un’assenza che, forse, potrebbe rivelarsi fatale per il giovane calciatore. Passano infatti quasi dieci minuti prima che un mezzo della Misericordia di Campi Bisenzio arrivi al campo de La Villa. Poco dopo si aggiunge anche una seconda ambulanza da Sesto Fiorentino. Dalla tribuna scendono in campo anche mamma e papà: Mattia non dà segni di vita, le operazioni di rianimazione continuano per altri trenta minuti, poi scatta la corsa in ospedale.

Nei volti dei compagni cala il gelo. C’è chi piange, chi hai brividi, nonostante il termometro segni quasi trenta gradi. Il giovane, originario di Ponte a Egola, viene trasportato all’ospedale fiorentino di Careggi in condizioni gravissime. Naturalmente la partita tra Lanciotto Campi e Castelfiorentino viene sospesa dall’arbitro. "Sono momenti in cui non hai tempo di riflettere – continua Bacci –, vedi quello che potrebbe essere tuo figlio crollare al suolo. Il mondo si ferma".

Dall’ospedale il bollettino è drammatico: il giovane ha avuto un arresto cardiaco e subito dopo un attacco epilettico. Secondo le prime indiscrezioni, il malore potrebbe essere stato provocato da tachicardia ventricolare, la stessa cosa che accadde al capitano della Fiorentina, Davide Astori, che l’autopsia rivelò soffrisse di cardiomiopatia aritmogena, come l’allora giocatore del Livorno, Piermario Morosini. Proprio di Morosini, ieri, ricorreva la triste commemorazione della morte, avvenuta in campo il 14 aprile 2012, durante la partita fra il Pescara e il Livorno.

Nel frattempo all’ospedale arrivano anche l’allenatore del Castelfiorentino e i parenti. C’è apprensione, la vita di Mattia è appesa a un filo. Secondo quanto si apprende, il giovane viene tenuto in vita dalle macchine, e le sue condizioni fanno pensare al peggio. 

La notizia comincia a fare il giro della chat: Giani è un giocatore molto conosciuto, un talento cristallino, cresciuto nelle giovanili dell’Empoli e negli anni ingaggiato da molte squadre del territorio, fra cui Real Forte Querceta e Grosseto. Compagni e avversari che ci hanno giocato insieme e contro chiedono aggiornamenti, pretendono di sapere come sta quel ragazzo sorridente ed educato, che sia sul campo verde sia fuori dagli stadi, ha sempre avuto più amici che nemici. Mattia Giani ha anche un altro fratello più giovane, classe 2000, che gioca in serie D nel Legnago. Al Castelfiorentino gli infortuni lo hanno tenuto per molto tempo lontano dagli spogliatoi, ma quella di ieri, conclude il Bacci, era la partita "del suo ritorno, aspettavamo questo momento da tanto tempo, perché Mattia è capace di fare la differenza".