"Venticinque anni della mia vita ad Arezzo e non ho mai visto niente di così orribile". Lety è dominicana come Joel, nata a Santo Domingo e cresciuta in Toscana, la sua seconda casa, che l’ha accolta e adottata come una figlia. È spiazzata e sconvolta dall’omicidio di Terranuova ed è arrabbiata in particolare con i propri connazionali, tra i quali si ipotizza vi sia l’assassino dell’operaio residente a Montevarchi. Conosceva bene la vittima e non riesce a capacitarsi di quanto accaduto. "Partiamo dalle nostre terre in cerca di un futuro - ha scritto affidando la sua riflessione in spagnolo ai social network - e finiamo per farci del male l’uno con l’altro. Nè Joel nè alcuna persona merita di finire così, sto pregando che sia fatta giustizia e provo dolore nel profondo della mia anima. Immaginati Joel, educato e senza alcun tipo di problema, che Dio ti abbia in gloria e che quell’aggressore paghi, tutto ciò non può rimanere impunito. Che Dio dia conforto alla tua famiglia, quanta impotenza sento nel mio cuore". Un dolore che pervade tutta la comunità dominicana , sotto choc per i fatti di domenica scorsa. Prosegue in queste ore lo sfogo della sorella Laura, affidato anche questa volta a Facebook. La ragazza ha postato di recente una foto che ritrae assieme, sorridenti, gli uomini della sua vita: Joel e il padre Josè. Due persone che purtroppo ha perso troppo presto, prima l’amato papà pochi anni addietro e adesso il fratello maggiore all’alba di domenica mattina. "Niente in questa vita mi restituirà quello che ho perso. Come si impara a conviverci?" commenta, cercando di dare una spiegazione razionale ad una tragedia che di logico non ha niente.
Francesco Tozzi