CLAUDIO ROSELLI
Cronaca

Via libera alle pale eoliche. Badia del Vento si farà nonostante le polemiche

La conferenza dei servizi ha dato l’ultimo ok ai sette impianti che nasceranno al confine tra Toscana e Romagna. I due governatori sono su fronti opposti .

L’impianto eolico Badia del Vento ha ricevuto l’ultimo via libera per la costruzione

L’impianto eolico Badia del Vento ha ricevuto l’ultimo via libera per la costruzione

È arrivato l’ok per il progetto eolico Badia del Vento. La Regione Toscana, competente in materia, ieri ha così deciso al termine della riunione di quella che di conseguenza è stata l’ultima conferenza dei servizi sullo specifico argomento.

Sui crinali dell’Appennino in Alta Valmarecchia – e nel territorio comunale di Badia Tedalda - verranno pertanto posizionate le sette pale alte 180 metri, che saranno visibili anche sull’altro versante, quello romagnolo, che invece osteggia una simile soluzione.

D’altronde, l’orientamento della Toscana è sempre stato chiaro e anche le ultime dichiarazioni rilasciate qualche giorno dal presidente Eugenio Giani a Teletruria, durante la trasmissione "Caffè Bollente", non hanno fatto altro che confermarlo, con l’avallo del Comune direttamente interessato, quello di Badia Tedalda, favorevole alla realizzazione dell’impianto.

Si attende adesso la prevedibile reazione delle istituzioni e di associazioni quali Wwf e Italia Nostra – nonché dei diversi comitati facenti parte della Coalizione Tess, vedi Appennino Sostenibile e Crinali Bene Comune – che erano già sul piede di guerra, minacciando il ricorso al Tar qualora fosse maturata la decisione che è stata appena adottata. Legambiente, invece, si è sempre schierata per l’installazione degli aerogeneratori e quindi il conflitto potrebbe generarsi anche fra le associazioni ecologiste.

In prima fila, fra gli oppositori, vi è il piccolo Comune di Casteldelci, il più occidentale della provincia di Rimini e quello maggiormente esposto alle conseguenze dal punto di vista paesaggistico e ambientale, ma anche la parte marchigiana di Borgo Pace, per non parlare poi dell’onorevole Andrea Gnassi (ex sindaco di Rimini); del presidente della Regione Emilia Romagna, Michele De Pascale, che aveva scritto di recente al collega Giani e anche di altri consiglieri della stessa Regione che avevano preso posizione, peraltro tutti (o quasi) del Partito democratico, come del resto i toscani.

La "guerra del vento" rischia dunque di scatenarsi all’interno della stessa parte politica, non dimenticando che le due Regioni hanno firmato pochi mesi fa un accordo che riguarda proprio le zone di confine, nel quale si parla di condivisione nell’effettuazione di determinate scelte, in particolare quelle con risvolti di carattere ambientale. La Toscana ha quindi operato la mossa e la vicenda dell’eolico contrastato sui rilievi dell’Appennino ha tutta l’aria di essere soltanto all’inizio.

L’Emilia-Romagna ha già precisato che non starà ferma davanti a sbancamenti e disboscamenti in una fetta di territorio considerata a rischio e con torri più alte dei grattacieli che andranno a modificare la cartolina del suo entroterra ancora incontaminato sotto questo profilo.