
Una giuria della Giostra del Saracino in un’edizione del passato
Arezzo, 28 luglio 2025 – Quattro millimetri. Una differenza che può sembrare minima, quasi impercettibile. Ma nel contesto della Giostra del Saracino, può segnare il confine tra un tripudio di fazzoletti al cielo e l’amaro silenzio di una sconfitta. La scoperta è di quelle che fanno sobbalzare gli addetti ai lavori e che fanno riflettere chiunque abbia a cuore la regolarità della sfida più amata dagli aretini.
Durante l’edizione di giugno è infatti emerso che, da un tempo imprecisato, i cartelloni utilizzati per il Buratto sono sbagliati. Più precisamente: il settore del 4 verticale (e anche il 2 sottostante) misura 4,3 centimetri, mentre il regolamento tecnico prevede che sia largo 4,7. Una differenza di 4 millimetri: in una competizione che spesso si decide per un’inezia, è abbastanza per cambiare il corso di una carriera e di conseguenza il risultato di qualche Giostra.
Il dato curioso e allo stesso tempo sconcertante è che nessuno, per anni, si sia mai accorto dell’errore. Non la giuria, non i quartieri e nemmeno il Comune che impiega soldi pubblici per la stampa e dovrebbe dunque verificare che la targa di Buratto risponda ai canoni previsti dal regolamento. Un’anomalia sfuggita a tutti eppure concreta e potenzialmente decisiva. Risulta difficile, se non impossibile, oggi ricostruire a quando risalga l’errore di stampa.
C’è chi ipotizza che l’errore copra tutta la sindacatura di Alessandro Ghinelli, forse anche di più: un’intera generazione di giostratori potrebbe aver colpito il Buratto con un cartellone sbagliato senza che nessuno se ne sia accorto prima di poche settimane fa.
Il problema riscontrato a giugno, come detto, riguarda indistintamente tutta la colonna verticale del cartellone: se il 4 alto è più stretto, anche il 2 sottostante lo è. Bene precisare che i settori orizzontali (il 4 a destra del centro e il 2 a sinistra), così come il 5, rispettano le dimensioni corrette, previste dal regolamento tecnico modificato nel 1989.
Non è un banale errore grafico: è un’anomalia strutturale. E se è vero che ha riguardato tutti i quartieri, è anche vero che non si dovrebbe far finta di niente. Le responsabilità? Al momento imprecisate. La produzione dei cartelloni dovrebbe essere supervisionata dal Comune, ma resta da capire chi li ha forniti, chi ha controllato le misure, chi ha dato il via libera. Interrogativi ancora senza risposta.
La Giostra del 7 settembre, con ogni probabilità, si correrà con gli stessi cartelloni sbagliati. I tempi per una sostituzione potrebbero essere troppo stretti, con l’agosto di mezzo. Ma la questione non può finire con un’alzata di spalle. Rifare i cartelloni non dovrebbe essere un’impresa titanica. Eppure, come spesso accade, anche la soluzione più semplice rischia di essere inghiottita dal solito pantano dei rimpalli e dei “si farà l’anno prossimo”.
C’è anche chi sottolinea che le fotocellule per misurare la velocità delle carriere potrebbero essere mal posizionate sul sostegno del Buratto, falsando i rilevamenti. Ma quella è un’altra storia, tutta da verificare.
Oggi, almeno, su quei 4 millimetri non ci sono dubbi: sono reali, misurabili e soprattutto sbagliati. Si tratta di guardare in faccia la realtà: la Giostra è una cosa seria, non un teatrino in cui si gioca tra cartelloni sbagliati e gommini da seggiola in cima alle lance (già, pare siano ancora quelli degli anni ’80). Una manifestazione tanto amata merita di essere tecnicamente impeccabile, prima ancora che spettacolare. Servirebbero cura, rispetto e responsabilità. Vedremo se da settembre qualcosa cambierà: stavolta, almeno, nessuno potrà dire di non sapere.