
di Gaia Papi
"Farsi di eroina adesso è semplicissimo. Non come negli anni scorsi quando solo il Pionta era l’Eldorado per i tossicodipendenti. Adesso una dose la mettono anche a 7 per agganciare i ragazzini, e quelli alle prime armi. Ma l’eroina è merda: se la provi per caso, poi ci resti dentro". Inghiottito da un buco nero dal quale non riesce più ad uscire. E’ la vita di Luca, cinquantenne, tossicodipendente da oltre 30 anni ed ex orafo. Ha deciso di raccontarsi e raccontare cosa c’è dietro il mondo della droga in città.
Come hai iniziato?
Negli anni Settanta vivevo al Villaggio Dante, i primi tossici sono nati là. Anche se non avevi voglia di iniziare a drogarti, ci potevi cadere dentro con grande facilità: perché ce l’hai lì, sotto casa e ti tenta. Ero annoiato, e mi sono fatto incuriosire dal quel mondo. Del resto era quello che vedevo ogni giorno, la scuola l’ho dovuta abbandonare in terza media, nonostante mi piacesse. Mia mamma, da sola, doveva mantenere sei ragazzini.
La prima dose?
Intorno ai venti anni, era l’83. Nonostante cominciassero già i morti per droga in città ero convinto che a me non potesse accadere. Provo una volta e basta, dicevo… e invece".
E invece?
"Inizio con gli spinelli. Ma alla lunga non mi davano più grande soddisfazione e allora sono passato all’eroina. Non era facile trovarla, costava. Ma in piazza Guido Monaco, a Sant’Agostino, in piazza Grande cominciava a girare. Quindici mila lire, che dividevo con un amico, bastavano per una dose che al tempo ci faceva per una settimana. Negli anni ‘90 cominciò a circolare anche tra i meno abbienti la coca. Andavo a Firenze, Ravenna per procurarmela. Cocaina, quella sì che era bella. Ti faceva stare sempre up, pensavi di avere tutto sotto controllo, ti sentivi invincibile. Ma con il passare del tempo le dosi non mi bastavano più e manco i soldi. Cominciavo la mattina, prima di entrare al lavoro, al tempo era orafo. Il dolore fisico, lo stato di malessere generale riuscivo a sopirlo solo con la dose.
Un’escalation ...
"Dopo qualche anno cominciai ad andare nelle grandi città, compravo 400 mila lire di roba e la vendevo pure perché i soldi non bastavano più".
E poi?
"Con l’arrivo in città degli stranieri, marocchini, albanesi, nigeriani, ha cominciato ad arrivare di tutto con grandissima facilità. Il prezzo è calato, iniziavano a crearsi altre piazze. Insomma la droga la trovavi ovunque. Non c’era più bisogno di andare nelle grandi città, il mercato di Arezzo diventava fiorente. Quantità e a prezzi bassi.
Hai perso il lavoro?
"Nel 2000 smetto di lavorare. Lo stipendio che prendevo la mattina, la sera era già dilapidato. Cominciai a commettere piccoli e grandi furti per i quali ho scontato una pena cumulativa di dieci anni tra le carceri di Arezzo, San Gimignano, Prato, Firenze".
Quando sei uscito di carcere? "Nel 2016 e la droga ad Arezzo era dilagata: era dappertutto. Parchi, vie, piazze. Il prezzo era ulteriormente abbassato. Intanto si erano anche consolidate le organizzazioni e le divisioni delle piazze. Il Pionta un Eldorado per gli assuntori. Tutto quello che volevi h 24. Da allora le forze dell’ordine non ci possono più far niente.
Che mondo c’è dietro l’assunzione?
"Chiunque, da sempre, insospettabili. Te la portano a domicilio. Non c’è più una strada in cui non trovi qualcuno che ti possa rifornire, e se non lo trovi lo rintracci telefonicamente. Il mercato è in mani straniere. Gli italiani comprano, ma non si avvicinano allo spaccio, troppo rischioso per noi".
E i minori?
"In tantissimi ne fanno uso. Prendono di tutto. Ci sono ragazzini di 13 anni con tanti soldi, dieci volte in più rispetto a quelli che avevo io. Chi non li ha ruba e chi non è capace di rubare si prostituisce. Ragazze e ragazzi con spacciatori o anziani che li pagano".
Tu sei in cura?
"Si, dal’90 al Sert. Mi "curano" con palliativi: metadone e psicofarmaci con la conseguenza che ora sono intossicato da questa roba e comunque non riesco a fare a meno di coca ed eroina. Se tu potessi tornare indietro? "Non avrei mai, e poi mai, iniziato. Credevo di essere onnipotente, di poter smettere quando volevo. Ragazzi non vi fate illusioni, non è un bel mondo".
Come vedi il futuro di Arezzo? "Male, sarà sempre peggio. La droga costerà sempre meno. Tanti fanno finta di non sapere, anche tra i genitori. L’eroina è quella che cercheranno i ragazzi, perché ti fa vivere in un mondo perfetto, idilliaco, senza problemi di disoccupazione o crisi: mentre le canne ti fanno venire le paranoie, e le altre droghe ti schizzano. E farsi si eroina è semplicissimo".