Vandali, assalto a scuola Lavagne interattive a pezzi Il raid postato sui social Sospetti su due studenti

Erano stati espulsi dal convitto. Le classi costrette a fare lezione all’aperto

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Vandali, assalto a scuola Lavagne interattive a pezzi Il raid postato sui social Sospetti su due studenti

di Claudio Roselli

Sono entrati nel cuore della notte da una porta secondaria sul retro della scuola, dove non ci sono le telecamere della videosorveglianza. Poi hanno spaccato una vetrata e si sono calati all’interno, distruggendo a mani nude con una raffica di pugni le lavagne interattive e altri strumenti informatici. Non contenti, si sono accaniti anche su arredi e suppellettili delle aule messe a soqquadro nella scorribanda notturna.

Un vero e proprio raid, con conseguenze pesanti per gli strumenti didattici ridotti in pezzi: da una prima stima i danni ammonterebbero tra i cinquanta e i sessantamila euro. Davvero un’amara sorpresa, quella di ieri mattina, nella sede centrale dell’istituto medio superiore "Fanfani-Camaiti" di Pieve Santo Stefano, poco prima dell’inizio di quella che si preannunciava come una normalissima giornata di lezioni. Ma quanti erano i vandali di turno? Due-tre o anche un numero maggiore?

I sospetti, in questa fase, si concentrano su un paio di studenti (sarebbero entrambi stranieri e uno di loro minorenne), appena raggiunti da un provvedimento disciplinare. Si tratta dell’espulsione dal convitto ma non dalla scuola. Nel frattempo i due, avrebbero alloggiato in una struttura del paese. C’è un altro particolare in questa storia, non irrilevante: pare che uno dei ragazzi subito dopo il raid nottuno, abbia postato foto della devastazione sul suo profilo social. Tempismo perfetto. Un elemento che se confermato, porterebbe gli accertamenti in un’unica direzione. Ma perchè tanta violenza? Una vendetta?

Al momento il condizionale è d’obbligo, anche perché bisognerà attendere i risultati dei riscontri biologici. Sarebbero state infatti rinvenute alcune tracce ematiche; il che induce a pensare che qualcuno possa essersi ferito mentre stava mandando in frantumi gli schermi delle lavagne muldimediali.

Certo è che un’intera scuola ha dovuto fare i conti con l’accaduto, anche se le soluzioni di emergenza non sono mancate: "Abbiamo deciso di mettere ugualmente a profitto la mattinata – dichiara il professor Giuseppe De Iasi, dirigente del "Fanfani-Camaiti" – con le classi che hanno svolto all’aperto attività inerenti al loro percorso di studi; vedi la potatura di alcune piante e anche le interrogazioni previste. Meno male che il sole e il bel tempo, sotto questo profilo, ci hanno dato una mano; rimane ovviamente la gravità di un episodio che va al di là della quantificazione economica delle conseguenze, perché si è trattato di un vero e proprio affronto alla metodologia didattica dei due indirizzi presenti: il tecnico agrario e il tecnico forestale. Non ci fermeremo nemmeno nei prossimi giorni, individuando un programma che non preveda i supporti multimediali, nonostante ci adopereremo fin da subito per il loro ripristino. Purtroppo, siamo costretti a fare i conti anche con situazioni del genere, sintomo di un malessere che a volte emerge fra le giovani generazioni. È chiaro però che un luogo istituzionale, educativo e paritario come la scuola non può tollerare gesti di questo tipo", osserva De Iasi. Poi aggiunge: i responsabili, una volta certi della loro individuazione, dovranno scontare una punizione esemplare. Dal sindaco Claudio Marcelli, dagli organi della scuola, ma anche dai cittadini stessi, abbiamo ricevuto attestati di vicinanza che comunque ci confortano".

Proprio stamani, a Pieve è prevista un’attenta ricognizione che servirà per definire con esattezza l’entità dei danni. Nessuna penalizzazione per il terzo indirizzo della scuola, quello del professionale alberghiero, che ha sede a Caprese Michelangelo.