
Il comitato di via Sicilia durante una delle loro proteste. per non far installare l’antenna
AREZZOIl Tar della Toscana ha annullato la delibera con la quale il Comune di Arezzo, lo scorso 1 ottobre, aveva accolto le motivazioni della protesta contro l’istallazione di un’antenna per telefonia in via Sicilia disponendo la rimozione del cantiere. Nella delibera l’amministrazione si dichiarava d’accordo con il comitato che, dopo verifiche, considerava l’antenna pericolosa per la salute dei cittadini in quanto molto vicina ad abitazioni. I giudici del Tar hanno invece dato ragione alla società Inwit che aveva fatto presentato ricorso.
La vicenda, che ha dato origine ad una dura protesta pubblica, era iniziata con la richiesta della società di installare un ulteriore ripetitore, in un primo momento autorizzato dal Comune di Arezzo. La battaglia portata poi avanti dal comitato anche con manifestazioni di protesta, era stata sposata dalla stessa amministrazione che nella delibera di ottobre 2024 aveva revocato il permesso all’installazione per il rischio salute dei cittadini. Secondo il Tar però non c’è pericolo per la salute pubblica: le emissioni elettromagnetiche restano nei limiti.
Adesso Comune e comitato dovranno valutare se ricorrere al Consiglio di Stato. "Abbiamo fatto squadra con i cittadini. Il fatto che un un organo superiore blocchi o attivi procedimenti rientra nelle regole del gioco, la Repubblica italiana funziona così" spiega la vicesindaco Lucia Tanti. "Certo valuteremo tecnicamente con gli uffici legali quali saranno le posizioni. Le sentenze si rispettano, non si discutono, purtroppo questa partita non la gioca né la politica, nè i cittadini" continua.
Il ricorso al consiglio di Stato? "È vero che non raramente ha ribaltato le decisioni del Tar. Però è altrettanto vero che la materia è tecnica, scientifica e giuridica, quindi se la sentenza del Tar è una sentenza a catenaccio, cioè, che non lascia spiragli, credo che sia inutile spendere soldi, giusto per dire che si è fatto. Se invece la sentenza lascia spiragli noi, come abbiamo fatto un primo passo, siamo pronti a farne due".
L’antenna aveva fatto la sua comparsa a marzo dello scorso anno, dopo due mesi di scavi propedeutici all’installazione contro cui i residenti si sono sempre battuti. Una mobilitazione continuata fino all’autunno, con una serie di sit-in e una petizione che aveva raccolto 1.800 firme. Poi la decisione del Comune che, nell’ottobre scorso, accogliendo le motivazioni della protesta del comitato di via Sicilia, aveva disposto il ripristino dello stato dei luoghi. In queste ore però tutto è cambiato, salvo ulteriori ricorsi al Consiglio di Stato, l’antenna rimarrà in via Sicilia.