Alberto Pierini
Cronaca

Treni, tornano le Frecce: l'orario ripristina le corse veloci, resta il buco per Milano

Le linee sospese per il Covid riattivate da oggi. Non c’è quella delle 6 per il nord. Ceccarelli: «Ripristinata a luglio». Dubbio Roma: dei convogli di ritorno manca quello delle 21

I Freccia Rossa appesi alla nuova Stazione

Arezzo, 14 giugno 2020 - Buio a San Siro. Per una volta i riflettori del grande nord si spengono, lasciando il centro della scena ai collegamenti con il centro e con il sud. Trenitalia mantiene la promessa: quella di ripristinare alla fine dell’emergenza il grosso delle corse veloci che erano state sospese. Un’emergenza che per noi era vitale: perché il Covid aveva fatto «cianchetta» a molti dei treni che avevamo conquistato a fatica, un pezzetto alla volta.

E il timore di perdere in un secondo quello che avevi conquistato nel corso degli anni c’era tutto. Ma a pensare male non sempre ci si indovina. Da oggi tante delle Frecce, rosse perfino, perse tornano nella nostra faretra. Torna ad esempio la doppia opzione per Roma della mattina. Durante i mesi della chiusura ci era rimasta solo quella delle 7.50, con arrivo nella capitale alle 9.04: ora rieccoci forniti sia del treno delle 7.36 sia di quello delle 6.36, in arrivo a Termini alle 7.49.

E questa corsa diventa anche un freccia fondamentale per il sud. Prosegue infatti per Foggia e per Lecce, sali ad Arezzo con la tua valigia di ordinanza e scendi in Puglia, potenzialmente pronto per il mare, se non fosse un anno tutto in salita per le ferie.

Su Roma resta un piccolo giallo sul ritorno. L’orario rimette al suo posto la corsa delle 18.35, grazie alla quale ceni alla tua poco dopo le 20 ma non ancora quella delle 20.50, comunque fondamentale per chi dovesse completare la giornata romana. A volte nel tabellone delle prenotazioni ci sono dei «buchi» che poi vengono sanati dal tabellone cartaceo appeso alle pareti delle stazioni.

Gli ottimisti assicurano che ci sarà, i realisti aspettano a piè fermo. La ferita più aperta resta quella per Milano. Durante il Covid, e del resto non c’era sicuramente la coda per precipitarsi in uno dei centri più colpiti dal contagio, era sparita la Freccia più preziosa: quella delle 6.04, l’ideale per avere di fronte un’intera giornata milanese. Per ora non è stata ancora ripristinata. E tra l’altro questo ci sottrae anche una delle conquiste degli ultimi anni: la corsa veloce per Torino, la prosecuzione naturale di quello stesso treno.

Ma il «digiuno» dovrebbe essere breve. «Mi risulta – risponde l’assessore regionale Vincenzo Ceccarelli – che verrà ripristinato in tempi brevissimi: probabilmente alla metà di luglio». Però la prudenza non è mai troppa. «In caso contrario chiederemo alle Ferrovie di intervenire». E così per chi va a Milano resta solo la corsa serale delle 19.50: e tra l’altro prevede un cambio a Bologna, sia pur tra due Frecce diverse.

Va meglio la direzione opposta: la corsa veloce diretta scatta alle 5 da Milano centrale, dieci minuti prima di quanto non facesse sotto Covid e con arrivo ad Arezzo alle 7.34, un quarto d’ora prima dell’altro. Cambia poco per ora sulla direttrice per Firenze, almeno sul fronte delle Frecce: al momento l’unica è di sera alle 19.59, mentre nel ritorno ne guadagniamo due,alle 6 e alle 6.59.

Ma in compenso torna a rafforzarsi la flotta dei regionali, che già aveva avuto i tagli minori e che si riavvicina alla «dote» consueta. Nella direzione di Venezia l’unica Freccia cambia orario: sotto Covid partiva alle 22, ora praticamente alle 22 arriva, visto che si stacca dalla stazione di Arezzo alle 19.59.

Non c’è ancora il prezioso euronight, quello che ti consegnava in laguna all’alba, e continua a mancare una Freccia di ritorno dal Canal Grande a qui. Ma in sostanza non l’abbiamo mai avuta,se non facendo scalo o a Bologna o a Firenze. E non potevamo pretendere che il virus si mettesse a lavorare per noi.