Un accertamento sull’impianto di riscaldamento della chiesa di Pergo dove il gennaio scorso 11 persone sono rimaste intossicate da una fuga di monossido di carbonio durante la recita della Befana. Sui fatti, la Procura di Arezzo ha aperto un fascicolo. L’ipotesi di reato è quella di lesioni colpose. La titolare dell’indagine, la Pm Elisabetta Iannelli, ha incaricato l’ingegnere Rosario Corbè di far luce sugli aspetti tecnici dell’accaduto. L’obiettivo degli investigatori è accertare se ci sia stato un malfunzionamento nell’impianto e comprenderne le cause, al fine di poter valutare le responsabilità dei quattro indagati che a diverso titolo avrebbero dovuto monitorarne il corretto funzionamento. Impianto che dal gennaio scorso è sotto sequestrato.
Mercoledì è stato il giorno dell’accertamento tecnico irripetibile dell’impianto a cui hanno partecipato i legali degli indagati e delle parti offese cioè le famiglie dei bambini che si sono costituite parti civili. Ad assisterle gli avvocati Gabriele Zampagni e Marco Cocchi. Il perito della incaricato dalla magistratura aretina ha 60 giorni per depositare la sua relazione ma a quanto trapela i problemi si sarebbero palesati in modo evidente. A quanto pare, mercoledì i tecnici avrebbero subito dovuto disattivare l’impianto che avrebbe mostrato i suoi primi problemi di dall’accensione: l’aria dentro la stanza si sarebbe infatti subito saturata di monossido. Che alla fine è quello che accadde il 6 gennaio scorso. Durante la recita iniziarono a svenire uno dopo l’altro i bambini impegnati sul palco. Lì per lì si pensò all’emozione. E invece no: si trattava di una fuga di monossido. Alla fine il bilancio del pomeriggio di paura fu di 11 intossicati di cui 5 bambini, tra cui due trasferiti alla camera iperbarica di Grosseto. Tutto si risolse in un grande spavento ma anche nella rabbia dei genitori che adesso chiedono di accertare le responsabilità di quella che poteva essere una tragedia.
L.A.