Terre degli Uffizi, il direttore Schmidt: "Percorso entusiasmante"

Terre degli Uffizi, il direttore Schmidt: "Percorso entusiasmante"

Terre degli Uffizi, il direttore Schmidt: "Percorso entusiasmante"

ANGHIARI

Al Museo della Battaglia e di Anghiari arriva una nuova mostra di Terre degli Uffizi con l’obiettivo di narrare gesta e opere dei letterati Federigo Nomi e Girolamo Magi, vissuti nel Cinquecento e nel Seicento e nati nella cittadina. Per quattro mesi, da oggi fino al 17 settembre, il borgo medievale ospiterà opere manoscritte e a stampa provenienti da importanti istituzioni culturali e dipinti dal celebre museo fiorentino: un vero e proprio itinerario tra le corti dei Medici e Venezia, dove Nomi e Magi vissero e lavorarono. "Intellettuali in battaglia, fama e oblio di due letterati dalla Battaglia di Anghiari all’assedio di Famagosta" è il titolo dell’esposizione nel Museo della Battaglia e di Anghiari, curata dal direttore del museo Gabriele Mazzi e scaturita dai recenti studi di Pietro Giabbanelli, che ha permesso di evidenziare la vita e le opere di Girolamo Magi. Indispensabile per Magi, nato ad Anghiari presumibilmente nel 1523, fu l’incontro con il poeta Pietro Aretino che lo aiutò nella pubblicazione del volume "Le guerre di Fiandra" e le commissioni di Cosimo I De’ Medici, che in seguito lo portarono al servizio della Serenissima.

Per Federigo Nomi, di antica stirpe di Borgo Sansepolcro ma nato ad Anghiari nel 1633, il turbolento ambiente culturale toscano in declino, diviso tra galileisti e aristotelisti, lo portò da Rettore della scuola di Sapienza di Pisa all’esilio a Monterchi, dove scrisse la "Buda liberata" poi pubblicata nel 1703 e "Al Catorcio d’Anghiari". "Questa terza mostra ad Anghiari è sofisticata ed entusiasmante – ha detto in conferenza stampa Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi di Firenze – anche perché nasce da nuovi, importanti studi, che vengono messi alla portata del pubblico unendo testi scritti e dipinti che illustrano la vita e l’ambiente dei personaggi protagonisti. Questo è il senso di Terre degli Uffizi e degli Uffizi diffusi: stimolare riflessioni sul tessuto culturale e artistico del luogo che li ospita".