Svolta nel processo per la morte di Brandini

L’imputato ha chiesto il rito abbreviato. La decisione durante. l’udienza preliminare

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TERRANUOVA

Ha chiesto di essere processato con rito abbreviato l’uomo imputato nel processo per la morte di Gianmarco Brandini. La decisione è stata formalizzata ieri in occasione dell’udienza preliminare davanti al gup Claudio Lara. I fatti risalgono a quella tragica notte di fine maggio dello scorso anno quando Brandini, 21 anni, impiegato alla Lem con un futuro nel mondo del calcio, per evitare una macchina che gli veniva contro andò a schiantarsi addosso ad un’altra vettura. L’episodio avvenne lungo la strada provinciale della Penna, nel comune di Terranuova Bracciolini, proprio a poche centinaia di metri da casa del giovane. Una perizia eseguita dall’ingegner Canè ha cercato di stabilire le dinamiche dell’accaduto e il 54 enne alla guida di una Porsche 992 che quella sera viaggiava a velocità sostenuta è stato accusato di omicidio stradale. Complice una manovra azzardata compiuta lungo quel tracciato di campagna e che avrebbe portato il ragazzo a perdere il controllo della propria automobile. Rimasero feriti anche gli altri automobilisti coinvolti nell’incidente, tutti in condizioni non gravi. A causa del violento impatto, invece, per la promessa della Fulgor Castelfranco non ci fu niente da fare.

I familiari di Brandini si sono costituiti parte civile e sono rappresentati dall’avvocato Alessandro Calussi. Il prossimo 14 giugno, oltre all’ingegner Canè, verranno sentiti l’accusato e un perito nominato dalla difesa. Il rito speciale verso cui hanno optato i legali dell’imputato è infatti condizionato all’audizione come testimone di un tecnico di parte, individuato nella persona dell’ingegner Cecconi. La perizia di quest’ultimo si scontrerà con quella svolta dalla procura, secondo cui ci fu turbativa nel determinare la fatale collisione.

Francesco Tozzi