
"Ci sono voluti 80 anni, ma finalmente è arrivata una sentenza che riveste un grande valore etico, morale e politico". Il sindaco di Cavriglia Leonardo Degl’Innocenti O Sanni dà voce alla speranza della sua gente di ottenere giustizia per le stragi compiute dai nazisti nell’estate del 1944 dopo la condanna della Germania, sancita dal Tribunale civile di Firenze, al risarcimento dei familiari delle vittime dell’eccidio di Pratale. Nel borgo della Val di Pesa il 23 luglio del 1944 furono trucidate 12 persone, mentre il 20 giugno a San Donato in Poggio era stato torturato e ucciso il partigiano Egidio Gimignani.
Un crimine contro l’umanità il primo atroce episodio e di guerra l’altro, entrambi compiuti dal Terzo Reich, ha accertato il giudice Susanna Zanda che ha accolto le richieste degli eredi e stabilito le quote da versare: 50 mila euro alla figlia di uno dei caduti di Pratale, 25 mila a testa ai nipoti di Gimignani.
L’auspicio è che uno tra i primi giudizi del genere in Italia possa fare giurisprudenza per le numerose istanze presentate e in attesa di dibattimento.
Fra queste spicca la class action intentata da 120 discendenti dei 192 civili inermi, uomini tra i 14 e i 90 anni sterminati a colpi di mitraglia dai soldati della Divisione Hermann Göring nelle stragi che insanguinarono il territorio dell’ex bacino minerario tra il 4 e l’11 luglio del 1944.
"Si tratta di un pronunciamento importante e, pur rimanendo cauti, auspichiamo che si prosegua nel solco di questa interpretazione anche per le altre cause pendenti", ha continuato Degl’Innocenti ricordando l’impegno dell’amministrazione comunale a sostegno della ricerca di giustizia di una comunità che ha versato un pesantissimo tributo di vite. In quelle terribili giornate il Comune di Cavriglia, medaglia di bronzo al valor militare, subì il quarto massacro più efferato del periodo dell’occupazione nazista nella penisola e la ferita resta indelebile. Non a caso il 6 ottobre scorso, all’avvio del procedimento giudiziario, il sindaco si presentò davanti ai magistrati fiorentini con la fascia tricolore e accompagnato dai suoi assessori. Rappresentati dagli avvocati Gabriele Dalle Luche di Pietrasanta, Aldo Baldaccini e Andrea Di Porto di Roma, i ricorrenti valdarnesi torneranno in aula il 2 aprile 2024 per il secondo atto di un processo mai celebrato per gli eccidi durante il passaggio del fronte a Castelnuovo dei Sabbioni, San Martino, Massa Sabbioni e Le Matole e tutt’ora impuniti.
L’istanza collettiva, che vede costituiti in giudizio anche la Regione Toscana e il municipio cavrigliese, ha mosso i primi passi all’indomani del decreto che ha previsto un fondo da 61 milioni di euro con il Pnrr per il ristoro dei danni per crimini di guerra. A primavera si attendono ulteriori sviluppi di un iter che potrebbe essere più breve dei 3 o 4 anni previsti.