PIEVE SANTO STEFANO
Cronaca

Statale 3 bis, sblocco lavori. Pronti i cinque milioni per l’alternativa alla E45

Nei primi giorni di marzo il consiglio provinciale darà il via alle procedure. Poi la gara di appalto per l’assegnazione degli interventi della prima fase.

Statale 3 bis, sblocco lavori. Pronti i cinque milioni per l’alternativa alla E45

di Claudio Roselli

Stavolta ci siamo. Prima del via materiale ai lavori, che dovrebbe comunque essere dato entro giugno, soltanto gli ultimi passaggi burocratici obbligatori in breve tempo e, dopo 25 lunghi anni di totale abbandono, la vecchia statale 3 bis potrà iniziare a recuperare il proprio importante ruolo nel breve ma determinante tratto di quasi cinque chilometri da Valsavignone e Canili di Verghereto, diventando così l’alternativa della E45 anche nel punto più delicato della dorsale appenninica. Da Alessandro Polcri, presidente della Provincia di Arezzo (ente capofila del protocollo per la sistemazione della strada assieme al Comune di Pieve e alla Provincia di Forlì Cesena per il brevissimo pezzo che riguarda essa), la garanzia più concreta dell’interessamento a un’operazione decisiva, avviata nel luglio del 2022: "In dicembre – ricorda Polcri – il governo ha emesso il decreto di liquidazione dei cinque milioni di euro. In gennaio lo abbiamo recepito e da quel momento sono scattati i 60 giorni a disposizione per la ratifica da parte del consiglio provinciale. Le procedure sono già in atto, con inserimento della specifica voce nel bilancio, per cui nei primi giorni di marzo il consiglio darà il suo ok per dare il via alla gara di appalto per l’assegnazione degli interventi previsti nello stralcio di partenza".

I cinque milioni di euro per il ripristino della viabilità, ottenuti nell’ambito della legge n. 108 del 5 agosto 2022, sono pertanto già sul tavolo; in base al cronoprogramma a suo tempo inviato al ministero, quattro e mezzo dovranno essere impiegati per i lavori della vecchia strada nel tratto di un chilometro e 200 metri che parte da Valsavignone, mentre il restante mezzo milione servirà per l’eliminazione della vegetazione e per la progettazione del secondo lotto. D’altronde, l’accordo esteso alla Provincia di Forlì Cesena stabilisce che dapprima si metterà mano sul versante toscano per concludere nel brevissimo pezzo ubicato in territorio romagnolo. A 39 milioni di euro, invece, ammonta l’intero importo stanziato per la risistemazione del segmento dismesso della ex Tiberina, ridotta in pratica a una mulattiera, con frane più o meno evidenti (la più grossa poco sopra Valsavignone) e vegetazione che ha coperto il manto di asfalto.