
Pupo
Le note di Morricone accolgono il pubblico che riempie l’Anfiteatro Romano di Arezzo. Non c’è più un posto libero e gli ultimi biglietti vengono venduti a pochi minuti dall’inizio dello spettacolo. Sono tutti lì per lui, Pupo, per festeggiare i quarant’anni di una canzone che tutti conoscono a memoria “Su di noi” scritto da Paolo Barabani, Donatella Milani e lo stesso Pupo, portata a Sanremo e che dal 1980 ha fatto il giro del mondo. Un anniversario, una festa e l’occasione di suonare nell’unico concerto che il Covid ha permesso, un concerto speciale ad Arezzo con la sua famiglia e con tantissimi amici. “Vi conosco tutti, questa è una serata meravigliosa, non potrò mentire”. Un concerto che diventa spettacolo e il racconto di una vita. Le prime canzoni, i primi dischi, i successi, le donne, gli amori, i festival. Sul video scorrono le foto di famiglia, le copertine dei 45 giri, lui che parte militare tre giorni dopo aver sposato Anna, le apparizioni in tv, le folle dei concerti in Russia e negli Stati Uniti. Canta e racconta, con ironia e con la verve del presentatore, come la sua giacca grigio argento. Per oltre due ore. E apre le pagine del suo diario. “La vita non è solo successo ma anche momenti duri, qui non posso bluffare come facevo a poker”. Spiega quel demone che è il gioco d’azzardo, incoraggia chi ne vuole uscire perché si può fare, chiede scusa alla mamma Irene seduta in platea: “Ha vissuto un inferno con un marito e un figlio dipendenti dal gioco, senza l’amore della mia famiglia non ce l’avrei mai fatta”. Le canzoni continuano, Ciao, Una vita così, Lo devo solo a te, L’azzardo di Eva, Cosa farò scritta a Montevarchi. Prende una ragazza dal pubblico e le improvvisa una canzone come faceva suo padre con l’ottava rima. Nell’album dei ricordi c’è sempre il padre Fiorello postino di Ponticino. Raggiunge la madre Irene in platea, scherzano, ma succede qualcosa e mentre i musicisti continuano a suonare lui si commuove e piange, decine di telefonini lo riprendono mentre la mamma gli asciuga il volto. La musica va avanti, c’è la canzone dedicata alla figlia e quella alla moglie Anna, fino a “Sarà perché ti amo”: “Se sapevo che avrebbe avuto così tanto successo mica gliel’avrei data ai Ricchi e Poveri. Almeno la Siae paga”. Presenta i suoi musicisti che lo accompagnano da quasi trent’anni Roberto Tiezzi, Roberto Bichi, Alessandro Gallorini, Carlo Ballantini, e le più giovani, la violinista Elisa Vieschi e la cantante Sabina Ciabucchi. Presenta in anteprima il nuovo singolo che esce stasera “Avere vent’anni” e la canzone scritta durante il Covid “Il rischio enorme di perdersi”. Non possono mancare Un amore grande, Firenze Santa Maria Novella, Gelato al cioccolato fino al gran finale con “Su di noi”, pubblico in piedi, braccia alzate, foto ricordo dal palco: “Non è una banalità, stasera sono felice”.