
Stefano Tenti durante il convegno sulla sicurezza in Sala dei Grandi
Creare un tavolo per l’inclusione con Comune, datori di lavoro, forze dell’ordine e associazioni per formazione e lavoro e poi più agenti di polizia locale, anche a piedi e nelle frazioni. Ascolto dei cittadini, migliore illuminazione, raccolta rifiuti e videosorveglianza. Aggiornare il regolamento di polizia locale per il Daspo urbano e la chiusura di esercizi pubblici. Punire con fermezza i delinquenti.
Con questo decalogo sulla sicurezza, Stefano Tenti, presidente dell’associazione Tra Tevere e Arno, ha chiuso il convegno in Sala dei Grandi dal titolo "Arezzo è una città sicura?" che ha avuto come relatori alcuni protagonisti del mondo delle istituzioni e della scuola.
Parole che sembrano anche il primo passo della lunga campagna elettorale verso le Comunali 2026. Tenti, che guida anche il Centro Chirurgico Toscano, può diventare un nome forte per la candidatura a sindaco del centrosinistra.
Progetti a breve scadenza ma anche a medio termine: "Bisogna ripensare la caserma della polizia locale in via Tagliamento. Questa è una priorità, data l’impossibilità di procedere in via Fabio Filzi. Ma non ci fermiamo qui. Sappiamo che i nostri giovani hanno bisogno di spazi sicuri e stimolanti. Per questo, stiamo pianificando la creazione di biblioteche e altri luoghi di ritrovo. Vogliamo che i nostri ragazzi abbiano opportunità per crescere e prosperare nella nostra città" ha concluso Tenti.
L’evento voluto dall’associazione Tra Tevere e Arno si è proposto come un momento di riflessione aperta, concreta e partecipata sul tema della sicurezza urbana. I lavori, a cui era presente anche una classe del liceo scientifico Redi, la 4.a C, erano iniziati con il saluto introduttivo dello stesso presidente Tenti ed è andato avanti per due ore filate grazie ad autorevoli esponenti delle istituzioni, del mondo della giustizia, delle forze dell’ordine e della società civile.
Il provveditore Lorenzo Pierazzi è intervenuto sul ruolo della scuola nell’educazione al rispetto delle regole e l’importanza della leadership. Il comandante della polizia locale, Aldo Poponcini, ha affrontato le sfide operative e le risorse disponibili per il controllo del territorio. Roberto Rossi, procuratore generale della Corte d’Appello di Ancona, ha posto l’accento sulla tenuta dell’impianto normativo in tema di sicurezza e giustizia, mentre Giuseppe Fanfani, garante toscano dei detenuti, è intervenuto con una riflessione su carcere e società, binomio spesso dimenticato ma fondamentale nel processo di reinserimento.
Non sono mancate le voci dei cittadini, rappresentati da Antonella Giorgeschi del comitato di Piazza della Badia e Fabrizio Ghironi del comitato del quartiere di Saione, che hanno portato testimonianze dirette su situazioni critiche vissute nei propri quartieri. La responsabile della Scuola di educazione civica Maria Pia Nannini ha letto il grido di dolore arrivato da una cittadina residente a Saione mentre a dare un contributo esterno è stato Ciro Buonajuto, sindaco di Ercolano e vice presidente nazionale di Anci, con un videomessaggio in cui ha raccontato l’esperienza di risanamento sociale e di sicurezza urbana attuata nel suo Comune.
In preparazione al convegno, l’associazione Fra Tevere e Arno ha raccolto oltre 130 segnalazioni da parte dei cittadini, pervenute tramite email e WhatsApp. Le zone più segnalate includono Campo di Marte, il parco del Pionta, via XXV Aprile e Saione. I problemi più sentiti sono spaccio di droga, microcriminalità, bivacchi nei giardini pubblici, degrado urbano, furti e vandalismi.
Federico D’Ascoli