
L’odissea di un uomo colpito da un’infezione, ma dimesso dall’ospedale. La moglie solleva il caso, il dg Torre le porge le scuse
Montevarchi (Arezzo), 26 maggio 2025 – “Mi ha chiamato di persona il direttore generale dell’Asl sud-est Marco Torre per porgere a nome dell’azienda le sue scuse, ora pretendo che mi siano fatte direttamente anche dall’ospedale della Gruccia”. Chi parla è Cristina Bonchi, la moglie di Francesco Garramone, 56 anni, che dalla metà della settimana scorsa si trova ricoverato nel reparto di medicina dell’ospedale fiorentino di Ponte a Niccheri: “Tutto è partito - racconta Cristina - dal 17 aprile quando a fronte di una forte febbre è stata diagnosticata un’infezione urinaria a mio marito. I giorni passavano, continuavano a cambiare la cura antibiotica ma la febbre era sempre presente. Nel frattempo mio marito stava sempre peggio e ho fatto addirittura quattro accessi al pronto soccorso dell’ospedale del Valdarno, dove gli è stata riconosciuta una forte prostatite. Una settimana fa si è svegliato con un testicolo gonfio, siamo andati di mattina sempre al pronto soccorso dove, a un certo punto, sembrava che dovessero operarlo proprio al testicolo malato ma, incredibilmente, alle 17,40, mi dicono che l’avrebbero mandato a casa con il catetere e la febbre altissima. L’ho riportato a Vacchereccia dove abitiamo, ha passato una notte infernale e la mattina l’ho messo in macchina grazie ai tanti amici che mi stanno vicino e l’ho portato subito a Ponte a Niccheri dove lo hanno ricoverato immediatamente e lo stanno tuttora curando anche se, purtroppo, non sta assolutamente bene. Se non lo avessi portato a Firenze mio marito sarebbe morto”.
Tanta, troppa rabbia per l’accaduto, le decine di telefonate anche alle istituzioni locali per denunciare questa odissea, fino all’intervento del direttore generale dell’Asl sud-est che, tramite messaggio, ha confermato che proprio nella giornata odierna si recherà all’ospedale valdarnese per incontrare il direttore del pronto soccorso e avere tutti i chiarimenti del caso. Inoltre ha assicurato alla famiglia del paziente l’intenzione di procedere con nuove assunzioni di personale sanitario, così come programmato da tempo.
Ma la vicenda potrebbe avere anche uno strascico giudiziario; proprio in queste ore sarà presentata denuncia alla polizia, annuncia Cristina, “perché chi ha sbagliato deve assolutamente rispondere delle proprie azioni”. Tuttavia tiene a precisare un aspetto: “Non sto facendo tutto questo assolutamente per i soldi, non mi interessa, ma voglio delle scuse ufficiali da parte di chi non ha svolto il suo compito come dovrebbe. Ho rischiato seriamente di perdere mio marito, questa cosa non deve assolutamente più accadere e se ho deciso di fare questo passo, di comune accordo con il mio avvocato, è per tutelare anche coloro che un domani si ritrovano nelle mie condizioni e ricevono magari lo stesso trattamento. Qui si parla di vite umane non di cose futili. Sto passando notti in bianco perché sono molto preoccupata della situazione, ma almeno ora so che mio marito è in ottime mani e questo, se non altro, mi fa stare un po’ più tranquilla”.