REDAZIONE AREZZO

Dazi Usa al 30%. Baldi “Incertezza paralizzante per le imprese. Arezzo tra le province più esposte sui mercati statunitensi”

Il Presidente di Confartigianato commenta la decisione diramata dal presidente Trump "fondamentale sostenere la linea del dialogo USA-UE"

Maurizio Baldi, Presidente di Confartigianato Imprese Arezzo

Maurizio Baldi, Presidente di Confartigianato Imprese Arezzo

Arezzo, 14 luglio 2025 – “L’incertezza sulle decisioni internazionali era fino a ieri il nemico più pericoloso per le nostre imprese. Rinvii, minacce di dazi e negoziati incerti hanno paralizzato le scelte di investimento e frenato la fiducia degli imprenditori.

Con l’annuncio di Trump gli imprenditori possono scegliere come reagire e affrontare questo nuovo scenario”. Così Maurizio Baldi, Presidente di Confartigianato Imprese Arezzo, commenta la decisione diramata nelle scorse ore dal presidente Trump, che fissa al 30% il valore dei dazi tra USA e Unione Europea a partire dal 1° agosto. Ad Arezzo l'export delle piccole imprese verso gli Usa vale 557 milioni (4,8% del Pil), di cui gioielleria all'89,6%. Arezzo si posiziona quarta tra le province italiane più esposte nel mercato delle esportazioni verso gli USA.

Firenze è al primo posto con 1.546 milioni, poi Vicenza con 933 milioni e Belluno 805 milioni. A questo quadro si aggiunge l’effetto negativo del cambio euro-dollaro, che si è svalutato dell’11,2% tra gennaio e giugno 2025, andando a penalizzare ulteriormente la competitività del Made in Italy sul mercato americano.

“Il nostro territorio – continua Baldi – è tra i più esposti in Italia ai rischi legati ai dazi statunitensi, in particolare per il settore della gioielleria, che da solo rappresenta quasi il 90% dell’export aretino verso gli Stati Uniti. È un impatto potenzialmente devastante per un’economia fondata su micro e piccole imprese, fortemente internazionalizzate e specializzate”.

I dazi al 30% sui prodotti europei rischiano di infliggere un duro colpo all'export italiano negli Usa, in particolare alle micro e piccole imprese. Nei dodici mesi a fine aprile 2025 ammonta a 66,6 miliardi di euro. Di questi, ben 17,87 miliardi di euro provengono dalle piccole imprese. L'annuncio dei nuovi dazi arriva in un contesto già fragile.

Il 34° report congiunturale di Confartigianato, che evidenzia come nel primo quadrimestre 2025 l’export verso gli USA nei settori delle micro e piccole imprese (MPI) abbia retto con un incremento medio dell’1,0%, grazie soprattutto a comparti come alimentare (+9,3%) e moda (+3,6%), ma con segnali preoccupanti per gioielleria e occhialeria (-9,7%), prodotti in metallo (-6,8%) e mobili (-2,0%). “Il nodo da sciogliere – afferma Baldi – non è solo commerciale, ma strategico: servivano certezze e una visione politica chiara.

Adesso abbiamo una risposta e quindi possiamo reagire. Le nostre imprese stanno dimostrando una grande capacità di resistenza e adattamento, ma il continuo rinvio di decisioni, sfociato poi con l’annuncio di ieri dalla Casa Bianca, ha creato un clima di attesa che è diventato, con il passare delle settimane, un limbo dannoso.

Ogni giorno trascorso ha gravato sui bilanci aziendali, ora è necessario recuperare questo tempo di attesa. I nostri imprenditori devono prendere una strada ben definita. L’incertezza che ha regnato fino a questo momento, da un lato non ha permesso agli imprenditori di pianificare azioni e fare scelte rispetto ai mercati di riferimento e dall’altro ha bloccato l’avvio di azioni sindacali concrete e puntuali a sostegno delle aziende e dei loro bisogni prioritari.”

La Toscana è la seconda regione italiana per valore esportato in settori a forte presenza di MPI e risulta la seconda regione europea per occupati nell’abbigliamento e la terza regione nel tessile, mentre diventa la prima regione europea per gli articoli in pelle.

Nel territorio aretino il Valdarno è punto di riferimento per quanto concerne l’indotto della moda. Sul piano dell’oreficeria tutta la provincia di Arezzo conta 1.127 aziende attive e 8.411 addetti. Baldi conclude sostenendo la linea del Presidente nazionale di Confartigianato Marco Granelli, quella cioè di perseguire con determinazione la via del dialogo con Washington: “Serve un forte rilancio del dialogo USA-UE, che possa scongiurare un’escalation protezionistica che metterebbe in crisi territori come il nostro, dove l’export non è solo una voce economica, ma un’identità produttiva.

Se l’Europa in questo momento sta lavorando in un “doppio binario” tra la diplomazia delle trattative e l’azione concreta delle contromisure, al Governo chiediamo misure rapide per sostenere l’export, incentivare l’innovazione e rafforzare la competitività del nostro sistema produttivo.

Le imprese artigiane aretine hanno dimostrato di sapere stare sui mercati mondiali: adesso meritano strumenti certi e concreti per continuare a farlo”.