CLAUDIO ROSELLI
Cronaca

Smaltimento illecito di rifiuti: stop all’impresa

I carabinieri forestali hanno sequestrato una delle due unità operative di un’azienda specializzata nella produzione di inerti per l’edilizia

di Claudio Roselli

Irregolarità nello smaltimento e negli scarichi, con conseguente blocco dell’attività. E per di più anche una discarica tombata. I Carabinieri Forestali della Stazione di Sansepolcro, coadiuvati dai militari del gruppo ambiente della Procura di Arezzo e dal Dipartimento Arpat di Arezzo, hanno sequestrato una delle due unità operativa di una impresa ubicata poco fuori Sansepolcro e specializzata nella produzione di inerti per l’edilizia della Valtiberina. Ed è proprio quella degli inerti l’unità fermata.

I reati contestati sono diversi: immissione in esercizio di un ciclo produttivo senza autorizzazione agli scarichi dei reflui industriali; smaltimento illecito, diffuso e incontrollato sul suolo di rifiuti liquidi costituiti da fanghi derivanti dal lavaggio di inerti e percolato prodotto dai rifiuti e dalle materie prime in stoccaggio all’interno del resede produttivo; apertura di uno scarico di refluo industriale sul suolo costituito dai medesimi rifiuti in assenza di autorizzazione e infine realizzazione di discarica non autorizzata di rifiuti speciali.

In particolare, è stato accertato che l’unità locale, nonostante avesse beneficiato di un rinnovo dell’autorizzazione unica ambientale (Aua) nel corso dell’anno 2019, non beneficiava di alcun permesso per scaricare i propri reflui industriali – costituiti dai fanghi della lavorazione degli inerti da cava e percolato prodotto dallo stoccaggio dei rifiuti e delle materie prime – in alcun corpo recettore; da qui la seconda contestazione (smaltimento illecito), in quanto i reflui in questione, non potendo costituire uno "scarico", avrebbero dovuto essere intercettati, raccolti e smaltiti come rifiuti mediante il loro conferimento in impianti specializzati e autorizzati a riceverli; invece, contrariamente a quanto prevede la normativa, gli stessi venivano in parte dispersi sul suolo e in parte convogliati con uno scarico diretto sul suolo (la cui realizzazione è vietata per legge) in una superficie verde; il tutto determinava una contaminazione avente una estensione di alcune migliaia di metri quadrati di superficie.

Come se ciò non bastasse, nella stessa unità locale è stata rinvenuta una discarica illecita tombata di rifiuti speciali costituiti da rifiuti per l’edilizia, rifiuti organici, imballaggi in plastica ferro, fanghi industriali e fusti dell’olio esausto, che proprio nella giornata del 6 novembre scorso è stata completamente portata alla luce. Le indagini, attualmente coordinate dalla dottoressa Chiara Pistolesi e dal magistrato di turno, proseguiranno per completare gli accertamenti in corso e definire le responsabilità penali.