Sindaci E45, l'ultimo appello a Toninelli: "La valle allo stremo"

Si rialza la protesta contro la chiusura della superstrada e le conseguenze economiche. "Ministro, attivate un tavolo di lavoro operativo"

Toninelli sulla E45

Toninelli sulla E45

Arezzo, 13 giugno 2019 - La pazienza dei sindaci ha ormai superato il limite. Con oggi, sono 148 giorni pieni di chiusura del viadotto Puleto della E45 ai mezzi pesanti e, trattandosi di un provvedimento scattato il 16 gennaio, domenica prossima saranno trascorsi cinque mesi esatti. Ma sono anche trascorsi anche quattro mesi, dal 15 febbraio, giorno nel quale il ministro delle infrastrutture, Danilo Toninelli, si è recato in visita al cantiere del ponte, promettendo la riapertura completa entro 30 o al massimo 40 giorni. Ebbene, di giorni ne sono passati ben 118.

«Nulla è cambiato« e – anzi - la situazione si sta «incancrenendo» sempre di più. Tanto che, se non venisse risolta, «determinerebbe l’abbandono dei territori interni da parte di famiglie e imprese, con danni irreversibili». Per questo, il sindaco di Bagno di Romagna,Marco Baccini e i colleghi di Pieve Santo Stefano, Claudio Marcelli; di Sansepolcro, Mauro Cornioli e di Città di Castello, Luciano Bacchetta, chiedono a Toninelli l’attivazione urgente del tavolo di lavoro operativo aperto alle Regioni, alle Province e ai sindaci del territorio, con la presenza di Anas, per tracciare il quadro dei tempi e delle operazioni, nonchè per coordinare le informazioni dopo il silenzio istituzionale che ha preso campo nell’ultimo periodo».

Terminata quindi la tornata elettorale, alcuni dei «sindaci della E45» di Romagna, Toscana e Umbria tornano sulla questione del tratto di appenninico della superstrada. Una «odissea senza fine e dal carattere incomprensibile». Al ministro si chiede di intervenire, in attesa degli esiti della perizia disposta dalla Magistratura sul Puleto, per far aprire il cantiere della ex statale 3 bis Tiberina, «ove tutto appare ancora fermo«.

Baccini, fresco di rielezione alla guida di Bagno, non ha scritto soltanto a Toninelli, ma ha inviato altre due lettere: una al procuratore di Arezzo, Roberto Rossi e l’altra al presidente della Provincia di Forlì Cesena, Gabriele Fratto. Al primo, «pur nel rispetto dei ruoli e della separazione dei poteri che vige nel nostro ordinamento statale«, Baccini manda a dire come sia «veramente inspiegabile e incomprensibile« il termine di tre mesi concesso al consulente per predisporre la perizia sul Puleto.

Un’unica notizia sembra essere al momento confortante e l’aveva anticipata il sindaco Marcelli di Pieve: entro fine giugno, infatti, è pressochè certo che aprirà il cantiere per la risistemazione dei cinque chilometri di vecchia Tiberina, da Valsavignone a Canili di Verghereto. Prendiamo per buona intanto questa.